Tu ascolti solo partiture.
La nudità delle foglie e il pudore del verde,
vibrazioni di arterie che precedono il silenzio,
amaro scampanio di vertebre
nellincavo di pause e nel mio tempo.
Niente ti trattiene.
Mi percorri con le ansie del domani
mentre un pendio di tigli germoglia e poi scompare, carnale e mistico il vento intesse parole
incise nel vuoto, possibile fine o improvviso senso. Ti ostini a pulsare nel mio ventre,
via obbligata del fondale fino a sfiorare
la sponda risanata, lo sguardo umano
la carne inafferrabile lassenza.
Maria Allo
il vuoto della mia casa, come allora;
rimane l'ascolto rapito di un tempo,
le fiabe, le cose, la classica musa...
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