Dall'acqua emergo
Dall’acqua emergo quasi un’afrodite
e sulla sabbia calda mi distendo
gocce salate scorrono impunite
al loro refrigerio già mi arrendo,
la lingua tua le trova, intimorite,
ma inerme sono e più non le difendo
dal cavo delle cosce già inghiottite
vanno spegnendo il rogo ed io m’accendo.
Insegui il sale e il mio piacere trovi
che stride come sabbia tra i tuoi denti
la sete non si placa in mezzo ai rovi
ma spegnerla si può tra le sorgenti.
E sgorgano ruscelli freschi e nuovi
che placano il tuo ardor tra le correnti.
Chiara Moimas
faticosamente scivolano su foglie
perdute, intrise di sonno e rumori;
l'autunno volteggia le chiome...
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