Un cielo inospitale
Un cielo inospitale copre il tuo volto
e una primavera ostile non ti conduce al verde
una luna gelida trafigge gli orizzonti teneri
e si ubriaca nell’origine delle tue notti
(notti colpevoli di grida e fughe)
tu esisti perché ti nomino
tu cammini perché io ti raggiungo
dalle tue labbra fioriscono uccelli
nelle tue dita bruciano astri
entro nei sentieri del tuo nome all’alba
ed esco dal tuo sogno nel crepuscolo
voglio essere eco della tua voce
custode delle tue ceneri
che attraversano le mie
Gezim Hajadari
il pretesto della paura;
volto che mi preme staglia
sagoma distinta e fugace...
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