Vicinato
una poesia dei vivi è quanto di più vicino ai morti
una possibile tomba nascosta in cielo
come un’impossibile soffitta chiude a chiave nella polvere
un ragno o una mosca
i cadaveri sono scatole intagliate che i fantasmi prenotano per abitarvi
aspettando che la mia mano quando si apre lasci impronte
il topo della scala appena calpestato ritorna in vita
luce risvegliata cent’anni fa
che con stridule grida taglia via l’ombra della fantasia del poeta
una nuvola in piedi sulle tegole
abituata a decomporsi in caviglie grigiastre
declama quanto di più vicino ai vivi
e come reliquie che rovistano fra le mie dita
esibisce la vergogna che ogni uomo dovrebbe sentire
Yang Lian
come uno stato di riposo
infinito, per i vecchi stanchi,
ora non è più così certo...
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