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domenica 31 marzo 2024
sabato 30 marzo 2024
Fior di poesia, di Arturo Graf
Fior di poesia
O fior caro e gentile,
O fior di poesia,
Com’è pura e sottile,
Com’è soave e pia
La tua fragranza!
Tu volentier fra ’l duolo,
Nella cenere nasci,
Ed ignorato e solo
Di lacrime ti pasci
Senza speranza.
Chi di sua sorte pago
Altra sognar non osa;
Chi d’oro e d’onor vago
Un solo dì non posa,
Mal ti conosce.
Ma quei che derelitto
Visse i dì nel dolore;
Ma quei ch’ebbe trafitto
L’intelletto ed il core
Di mille angosce;
Quegli che titubante
Un mattino ti colse,
E disïoso amante
Al suo crine t’avvolse
Con man commossa;
Quei ti conosce e t’ama,
Né cura altra lusinga,
E l’ultima sua brama
È che tu gli dipinga
L’umile fossa.
Arturo Graf
venerdì 29 marzo 2024
Protocollo cittadino #115 (Segreti), di Gujil
Segreti
giovedì 28 marzo 2024
Stringiti a me, di Gabriele D'Annunzio
mercoledì 27 marzo 2024
Dove vai?, di Anonimo
martedì 26 marzo 2024
Non ho smesso di pensarti.., di Charles Bukowsky
Non ho smesso di pensarti,
vorrei tanto dirtelo.
Vorrei scriverti che mi piacerebbe tornare,
che mi manchi
e che ti penso.
Ma non ti cerco.
Non ti scrivo neppure ciao.
Non so come stai.
E mi manca saperlo.
Hai progetti?
Hai sorriso oggi?
Cos’hai sognato?
Esci?
Dove vai?
Hai dei sogni?
Hai mangiato?
Mi piacerebbe riuscire a cercarti.
Ma non ne ho la forza.
E neanche tu ne hai.
Ed allora restiamo ad aspettarci invano.
E pensiamoci.
E ricordami.
E ricordati che ti penso,
che non lo sai ma ti vivo ogni giorno,
che scrivo di te.
E ricordati che cercare e pensare son due cose diverse.
Ed io ti penso
ma non ti cerco.
lunedì 25 marzo 2024
Dente di cane, di Anonimo
Dente di cane
domenica 24 marzo 2024
A Maurizio Pollini (r.i.p.), di Gujil
sabato 23 marzo 2024
Cosa fai?, di Anonimo
venerdì 22 marzo 2024
Dove sei? di Anonimo
In un attimo compari e vai
giovedì 21 marzo 2024
Nebbia, di Vittorio Sereni
Nebbia
Qui il traffico oscilla
sospeso alla luce
dei semafori quieti.
Io vengo in parte
ove s’infolta la città
e un fiato d’alti forni la trafuga.
Chiedo al cuore una voce, mi sovrasta
un assiduo rumore
di fabbriche fonde, di magli.
E il tempo piega all’inverno.
Io batto le strade
che ai giorni delle volpi gentili
autunno di feltri verdi fioriva,
i viali celesti al dopopioggia.
Al segno di luce si libera il passo
e indugia l’anno, su queste contrade.
S’illumina a uno svolto un effimero sole,
un cespo di mimose
nella bianchissima nebbia.
Vittorio Sereni
mercoledì 20 marzo 2024
Streets Of Heaven, di John Illsley
I'm only saying what I've been told
It's up to you think it's true
As for me I don't have a clue
But there's one thing that I'm certain of
There is nothing will change my love
Other notions they come and go
Some just sit and let the river flow
Light is fading it's the end of play
As black and white fades to grey
But there is one thing that I'm certain of
There is nothing will change my love
Streets of heaven I'd rather be
Streets of heaven for you and me
I don't need to climb no hill
It's not w way I get my thrill
Running round to pass the time
I was happy just to make you mine
But there's one thing that I'm certain of
There is nothing will change my love
I don't need to climb no hill
It's not w way I get my thrill
Running round to pass the time
I was happy just to make you mine
But there's one thing that I'm certain of
There is nothing will change my love
martedì 19 marzo 2024
Papà, di Gujil
lunedì 18 marzo 2024
Che allegria piena.., (31) di Publio Valerio Catullo
31
Che allegria piena, distesa, Sirmione,
rivederti piú bella di tutte le isole e penisole
che Nettuno solleva sulle acque diverse
dei laghi trasparenti o del mare immenso.
Quasi non credo d'essere lontano dalla Tinia,
dalle terre bitinie e guardarti sereno.
Vi è felicità piú grande che scordare gli affanni,
quando, stremati da viaggi in terra straniera,
la mente si libera del proprio peso e a casa
si torna per riposare nel letto sospirato?
Di tutte le fatiche questo è l'unico premio.
Sirmione, bellissima mia, rallegrati
e rallegratevi anche voi onde lidie del lago:
risuonino nella casa solo grida di gioia.
Publio Valerio Catullo
domenica 17 marzo 2024
Presso una certosa, di Giosuè Carducci
Presso una certosa
Da quel verde, mestamente pertinace tra le foglie
Gialle e rosse de l’acacia, senza vento una si toglie:
E con fremito leggero
Par che passi un’anima.
Velo argenteo par la nebbia su ’l ruscello che gorgoglia,
Tra la nebbia ne ’l ruscello cade a perdersi la foglia.
Che sospira il cimitero,
Da’ cipressi, fievole?
Improvviso rompe il sole sopra l’umido mattino,
Navigando tra le bianche nubi l’aere azzurrino:
Si rallegra il bosco austero
Già de ’l verno prèsago.
A me, prima che l’inverno stringa pur l’anima mia
Il tuo riso, o sacra luce, o divina poesia!
Il tuo canto, o padre Omero,
Pria che l’ombra avvolgami!
Giosuè Carducci
sabato 16 marzo 2024
Detto antico, di Arturo Graf
Detto antico
Per la mente mi va quel detto antico,
Che a me par dolce e a’ miei colleghi amaro:
Quello (non so se ben io lo ridico):
Muor giovane colui che ai numi è caro.
Detto pien di gajezza e di speranza!
E più sensato com’io più lo spremo!
Detto d’amore!... Ahimè, che ai numi io temo
Di non essere ormai caro abbastanza.
Arturo Graf
venerdì 15 marzo 2024
Attesa, di Anonimo
giovedì 14 marzo 2024
Mistero, di Corrado Govoni
Mistero
O farfallina nata con l'aurora,
o destinata a sparire fra un'ora
come i fiori, che vivon cosi brevemente
che si può dire
si schiudono soltanto per morire ;
grano di stella, palpito di luce ;
ti crea l'uragano che travolge e romba,
o una goccia di pioggia ti produce?
Tu, forse, sai perchè sì nasce, si ama e muore,
tu che hai la culla, il letto e la tua tomba
nel profumato calice d'un fiore.
Corrado Govoni
mercoledì 13 marzo 2024
Il filo, di Guido Gozzano
Il filo
Ma questo filo... tutto questo filo!...
In pensieri non dolci e non amari
il Vecchio stava chino sulli alari
con le molle, così, come uno stilo.
«Scrivi? Bruci? Miei versi? I sillabari?
Il nome dell'Amata e dell'Asilo!»
(nel Vecchio riconobbi il mio profilo)
«Lettere? Buste? Annunzi funerari?
Un nome, un nome! Quello della Mamma!»
E caddi singhiozzando sulli alari.
Il Vecchio tacque. M'additò la fiamma.
«Da trent'anni?! Perdute le più tenere
mani! Ma resta il sogno! I sogni cari...»
Il Vecchio tacque. M'additò la cenere.
Guido Gozzano
lunedì 11 marzo 2024
La donna che preferisco (57), di Marziale
La donna che preferisco (57)
Tu mi domandi, o Flacco,
quale tipo di donna
vorrei per me e quale non vorrei?
Non troppo compiacente la vorrei
e non troppo scontrosa.
Le qualità intermedie preferisco:
che non mi stia lì a tormentare
e non mi sazi subito di sè
Marziale
domenica 10 marzo 2024
Tre giovani fiorentine camminano, di Dino Campana
Tre giovani fiorentine camminano
Ondulava sul passo verginale
Ondulava la chioma musicale
Nello splendore del tiepido sole
Eran tre vergini e una grazia sola
Ondulava sul passo verginale
Crespa e nera la chioma musicale
Eran tre vergini e una grazia sola
E sei piedini in marcia militare.
Dino Campana
sabato 9 marzo 2024
Creta indocile, di Amalia Guglielminetti
Creta indocile
Mi foggiò la natura in una creta
indocile, e la vita non mi vide
materia inerte fra sue mani infide,
del suo pollice al solco mansueta.
Perchè la vita sembra un fine esteta
cui una strana fantasia sorride:
ora l'opera plasma, liscia, incide;
contr'essa or s'accanisce, ed or s'acqueta.
Buona sorte ha per sè chi, ammasso informe,
a' suoi bizzarri spiriti s'adatta,
sopporta oppresso ed obliato dorme.,
Folle chi i nervi a più sentire affina,
vigila, freme, ad ogni colpo scatta
ed inerme a difendersi s'ostina.
Amalia Guglielminetti
venerdì 8 marzo 2024
Inno alla donna, di Alda Merini
Inno alla donna
“Stupenda
immacolata fortuna
per te tutte le creature
del regno
si sono aperte
e tu sei diventata la regina
delle nostre ombreper te gli uomini
hanno preso
innumerevoli voli
creato l’alveare del
pensieroper te donna è sorto
il mormorio dell’acqua
unica grazia
e tremi per i tuoi incantesimi
che sono nelle tue manie tu hai un sogno
per ogni estate
un figlio per ogni pianto
un sospetto d’amore
per ogni capelloora sei donna
tutto un perdono
e così come ti abita
il pensiero divino
fiorirà in segreto
attorniato
dalla tua grazia”.
giovedì 7 marzo 2024
Terre rosse, di Vittorio Sereni
Terre rosse
Il tuono spazia un rumore
di cavalli lanciati sui monti;
sui muri degli orti
tempo d’acqua che torna,
randagio.
Il sonno intorba i pagliai,
il silenzio cresce nel petto.
Dopo lo scroscio la terra è rossa,
nei dorsi di rupe
il sasso si stria.
E il fango è un tramonto
che tutto l’anno ci dura negli occhi.
Vittorio Sereni
mercoledì 6 marzo 2024
Protocollo cittadino #114 (Adesso), di Gujil
martedì 5 marzo 2024
Ragazzo.., (27) di Publio Valerio Catullo
27
Ragazzo, se versi un vino vecchio
riempine i calici del piú amaro,
come vuole Postumia, la nostra regina
ubriaca piú di un acino ubriaco.
E l'acqua se ne vada dove le pare
a rovinare il vino, lontano,
fra gli astemi: questo è vino puro.
Publio Valerio Catullo