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mercoledì 7 febbraio 2018

Ma se tu manchi, di Vittorio Sereni

 
Ma se tu manchi
 
Troppo il tempo ha tardato
per te d'essere detta
pena degli anni giovani.
 
Illividiva la città nel vento
o un'iride cadeva nella danza
dei riflessi beati:
eri nel ticchettio meditabondo
d'una sfera al mio polso
tra le pagine sfogliate
una marea di sole,
un'indolenza di sobborghi chiari
presto assunta in un volto
così a fondo scrutato,
ma un occhio lustro ma un tatto febbrile.
 
Venivano ombre leggere: - che porti
tu, che offri?... - Sorridevo
agli amici, svanivano
essi, svaniva
in tristezza la curva d'un viale.
Dietro ruote fuggite
smorzava i papaveri sui prati
una cinerea estate.
 
Ma se tu manchi
e anche il cielo è vinto
sono un barlume stento,
una voce superflua nel coro.
 
Vittorio Sereni
da "Diario d’Algeria", 1947
 
 
quando qualcuno manca,
o manca qualcosa di fondamentale,
il mondo si contorce dentro di noi;
l'anima brucia ed il cuore soffre...

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