Sei qui, volteggia l’uccello del vento,
tu mia dolcezza e ferita, mio bene.
Sfuma la luce di antichi torrioni,
la tenerezza schiude i suoi sentieri.
La terra ora ci è patria. E ci inoltriamo
tra l’erba e tra le acque, dentro il bosco,
dal luccichio dei baci in questa vasca
a quello spazio in cui cadrà la lama.
“Dove siamo?” Perduti dentro il cuore
della pace. Qui, più nessun rumore.
Ma sotto scorza e fango, sotto pelle,
il sangue con la sua forza di toro,
che fugge, che ci rimescola e scrolla,
come sui campi i rintocchi sonori.
Philippe Jaccottet
da "Lo slancio del vento"
Traduzione di Fabio Pusterla
un inno alla natura, alla terra,
ci stiamo rovinando il futuro,
fingiamo che non sia vero, mentiamo
anche a noi stessi, ai nostri figli...
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