In un attimo tutto appare chiaro,
le infinite arguzie sono riposte inutilizzate
siamo schiavi di un contesto che stringe
ci riteniamo folli poeti, fini narratori
eppure nel leggere mani e cuori crediamo
chiromanzie, influssi, congiunzioni astrali.
Vorrei tornare alla semplicità di allora,
quella alle soglie di una decisione dura
condizionante, delineata e sola;
le via della gialla gru, i pettini di tartaruga
e i sogni notturni, masturbazioni continue
e crisi affrontate nel suono di musiche
che ancora mi piace ascoltare.
In fondo rimango quello che ero
e ciò non mi dispiace ancora...
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