Un'amarezza
Quell'amarezza fu senza parola:
ma l'assenzio ed il fiele ed il veleno,
tutto ciò ch'è più amaro, dal mio seno
saliva gorgogliando alla mia gola.
L'angoscia che nessun bene consola
più non mi urgeva. Sol d'amaro pieno
era il mio sangue, nè veniva meno
in me quell'onda lenta eguale sola.
M'ammorbava il palato il suo sapore,
n'esalava il disgusto la mia voce,
come l'acredin d'un malvagio fiore.
Pure, un mio riso ritrovai ancora:
quel riso d'un amaro tanto atroce
che stride in bocca e l'anima divora.
Amalia Guglielminetti
ragione del cuore, spesso, intrisa
di visi intristiti e di lucidi occhi;
il residuo ricordo stempera lento...
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