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venerdì 25 luglio 2025

Cara Fanny., di Giacomo Leopardi

Cara Fanny.
Non vi ho scritto fin qui per non darvi noia, sapendo quanto siete occupata:
Ma in fine io non vorrei che il silenzio paresse dimenticanza, benché forse sappiate che il dimenticar voi non è facile.
Mi pare che mi diceste un giorno, che spesso ai vostri amici migliori non rispondevate, agli altri sì, perché di quelli eravate sicura che non si offenderebbero, come gli altri, del vostro silenzio.
Fatemi tanto onore di trattarmi come uno de’ vostri migliori amici; e se siete molto occupata, e se lo scrivere vi affatica, non mi rispondete…
Delle nuove da me non credo che vi aspettiate.
Sapete ch’io abbomino la politica…
I miei amici si scandalizzano; ed essi hanno ragione di cercar gloria e di beneficare gli uomini.
Ma io che non presumo di beneficare, e che non aspiro alla gloria, non ho torto di passare la mia giornata disteso su un sofà, senza battere una palpebra.
E trovo molto ragionevole l’usanza dei Turchi e degli altri Orientali, che si contentano di sedere sulle loro gambe tutto il giorno, e guardare stupidamente in viso questa ridicola esistenza.
Ma io ho ben torto di scrivere queste cose a voi, che siete bella, e privilegiata dalla natura a risplendere nella vita.

Giacomo Leopardi

Sfaccettature di amori, occasioni
sono intimità descritte in versi,
prose che, fini a sè stesse,
incantano anime e cuori...

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