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mercoledì 18 settembre 2013

L'antico male, di Amalia Guglielminetti


L'antico male

Mortificai la mia anima schiava,
ma sotto cruda sferza di sarcasmi
rincatenata più s'umiliava,
più inseguiva per vane ombre fantasmi
dolci d'amore, come chi per sete
succosi frutti col desio si plasmi.
E fatta a me nemica, con inquete
pupille e voce roca e gesto asprigno
snudavo l'ansie e le viltà segrete.
Freddo disdegno chiuso in freddo ghigno
m'oppose : - Donde vieni ? E chi sei tu ?
Ed io invocai gemendo quel benigno
sonno per cui non v'ha risveglio più.

Amalia Guglielminetti


il male antico,
le visioni opache,
sono spremuto,
sono avvinto...

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