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venerdì 4 agosto 2017

Hymnus ad nocturnum, di Pier Paolo Pasolini

Hymnus ad nocturnum

Ho la calma di un morto:
guardo il letto che attende
le mie membra e lo specchio
che mi riflette assorto.

Non so vincere il gelo
dell’angoscia, piangendo,
come un tempo, nel cuore
della terra e del cielo.

Non so fingermi calme
o indifferenze o altre
giovanili prodezze,
serti di mirto o palme.

O immoto Dio che odio
fa che emani ancora
vita dalla mia vita
non m’importa più il modo.


Pier Paolo Pasolini

La poesia che dice tutto 
                    

 
notturni caldissimi, estivi,
aria condizionata per dormire;
un tempo sudavo le notti
e non sempre era per il caldo...

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