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lunedì 25 settembre 2017

Trenta miserie d'Italia, XXII, di Roberto Roversi

Trenta miserie d’Italia

XXII

La Grecia brucia.
Brucia l’Italia.
Antonio è partito.
Brucia cuore e futuro.
Morti Sciascia Calvino Pasolini
Fortini Volponi Vittorini persone
di alto gradimento. La giornata
è lunga amara in questa Italia

cavallo che caracolla azzoppato.
Sta arrivando l’inverno.
Sarà di nuovo il tempo bianco della neve?
O prevarranno giornate temute
con poche voci annidate nel petto?

Chi nel silenzio e l’attesa raccoglierà
le nuove vicende.
Chi
raccoglierà fra i sassi le nuove canzoni?
Momento gelido da ricordare.

Vittorini cammina adagio lungo i navigli
rapido e sicuro Calvino sta scrivendo
una lettera
Pavese ha appena bevuto cicuta nel terribile
silenzio d’agosto
Fortini arriva correndo impetuoso e
ammonisce la vita.
Sferziamo cavalli che sono bianchi cavallo
di pietra.
Un vulcano aspetta di triturare il cielo.
Cenere bianca fredda si depone ai miei piedi.
E tuttavia anche noi aspettiamo.


Roberto Roversi
Miserie d’Italia
 

 
il nostro paese, chi siamo,
un delirio di situazioni e attimi;
ci rigiriamo nel letto,
ci stanchiamo degli altri...

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