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venerdì 29 settembre 2017

Val Salice, di Giulio Gianelli

Val Salice
 
Autunno, sì gentil melanconia
ricevo dai tuoi ultimi tesori,
che questa valle che tu baci e indori
luogo d’eternità parmi che sia;
 
dove, a chi giunge dopo lunga via,
odo cantar da un angelo tra i fiori:
«Ecco alfine la patria, esuli cuori,
cessate il pianto della nostalgia».
 
Vedo, qua e là, delinearsi forme
dal non vivere fatte più leggiadre,
che senza suono avanzano e senz’orme,
 
ciascuna avvolta nel suo proprio nimbo
di moriente sol... Io, come un bimbo,
con immenso desìo cerco mia madre.
 
Giulio Gianelli
 
 
valle nel cuore, verde,
scorre un fiume, coi ricordi;
una vita trascorsa assieme,
una vita che riposa in pace...

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