D'amore
I
Oh, nessun giorno senza il doloroso
privilegio d’un fuggitivo incontro.
Al tuo occhio smarrito d’ogni parte
la città si moveva, delirando
le vie note, i marciapiedi cari
al tuo piede fanciullo ora dorati
dall’amore, l’estate era nell’aria.
Il tempo era venuto del distacco
Oh, nessun giorno senza il doloroso
privilegio d’un fuggitivo incontro.
Al tuo occhio smarrito d’ogni parte
la città si moveva, delirando
le vie note, i marciapiedi cari
al tuo piede fanciullo ora dorati
dall’amore, l’estate era nell’aria.
Il tempo era venuto del distacco
senza che mai la selvatica donna
quetato avesse il suo timido sguardo.
quetato avesse il suo timido sguardo.
II
Quanti giorni ormai senza il doloroso
momento che la città t’esprimeva
ventilata dal suo materno grembo,
la strada popolosa di sete
e tele estive che l’azzurro
commoveva di riflessi e di lampi...
momento che la città t’esprimeva
ventilata dal suo materno grembo,
la strada popolosa di sete
e tele estive che l’azzurro
commoveva di riflessi e di lampi...
Attilio Bertolucci
da Lettera da casa, 1951
Amore, parola grande, immensa,
forse non tutti sanno dirla,
qualcuno la dice fin troppo;
spropositatamente intensa, potente...
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