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mercoledì 6 giugno 2018

Gli alberi, di Nikolaj Stepanovič Gumilëv

Gli aberi

 
So che agli alberi, e non a noi,
È data la grandezza di una vita perfetta.
Sulla terra benevola, sorella delle stelle,
Noi siamo in esilio, e loro in patria.
 
Nel profondo inverno in campi vuoti
Tramonti rosso rame, aurore
D’ambra gli insegnano il colore, –
Popoli liberi, verdi.
 
Vi sono Mosè tra le querce,
Marie tra le palme… Le loro anime, certo,
Inviano l’una all’altra un invito sommesso
Con l’acqua, zampillante nell’oscurità immensa.
 
E nelle viscere della terra, affilando un diamante,
Frantumando il granito, le fonti gorgogliano veloci,
Le fonti cantano, urlano – dov’è spezzato un olmo,
Dove s’è svestito del fogliame un sicomoro.

Nikolaj Stepanovič Gumilëv
Traduzione di Paolo Galvagni
 

 
fronde fresche, aleggiano, stormiscono,
mi riposo con loro e respiro,
vivo, come sempre ed ancora;
la musica mi salva, mi tiene...

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