Colei che tace
Allora io vidi alcuna alzare il dito
Ma non ti turbi s'anche paia ardito
La voce mia la persuase a un riso
– Sorella, – disse, – d'uopo è pur celarla
al labbro ed implorar con occhi mesti.
Onde: – Sorella, – io l'ammonii, – con questi
miei detti io forse un duolo oscuro irrito.
miei detti io forse un duolo oscuro irrito.
il mio parlar. Ben più te ne dorresti
s'io mascherassi sotto gaie vesti
l'aspro mal ch'ogni gioia ci ha rapito.
lievissimo d'assenso. La sua diaccia
mano mi porse reclinando il viso.
questa ferita. È ben che occulta io giaccia:
ma tu, per quel ch'io tacqui e piansi, parla.
Amalia Guglielminetti
tacere, un pregio al giorno d'oggi,
tutti parliamo di tutto, siamo esperti;
dovremmo riacquistare il silenzio,
l'arte di tacere e cercare di capire...
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