Inferno
L’anima disperata e fremebonda
Ch’io sono e ch’io saro, credo, in eterno,
E una cieca voragine profonda,
E un procelloso, inespugnato inferno;
Ove, nel bujo che tutto circonda,
Cozzano senza fin, con moto alterno,
Come in travolto mare onda contr’onda,
L’odio, l’amore, la pieta, lo sdegno.
Quivi, in mezzo al perpetuo conflitto,
E al ruinar dell’anime dannate,
Un immobile sta Satana invitto.
Di fuor, tra bieche nuvole squarciate,
Sopra la porta maledetta e scritto:
Lasciate ogni speranza, o voi ch’entrate.
Arturo Graf
Nella mente di ognuno di noi un assillo,
Dopo? Dove? Quando?
siamo animali che in gioventù si affollano
di cose, pensieri ma il domani arriva…
Nessun commento:
Posta un commento