Maledizione
O tenebroso di mia mente intrico,
O inferno ove per sempre io mi dannai,
Ti maledico; d’ogni ben tu m’hai,
Tu m’hai d’ogni virtu fatto mendico.
Sciagurato mio cor, tu che nemico
Sempre mi fosti, e che di pace mai
Un giorno, un’ora pur non mi darai,
Sciagurato mio cor, ti maledico.
E maledico te, vano, superbo
Lusingator di mia sterile vita,
Sogno fatal che di desio m’asseti.
E te, che stremi di mia vita il nerbo,
Squillante rima, e nel bujo smarrita,
L’angoscia che m’uccide invan ripeti.
Arturo Graf
ne lanciamo tante, spesso e troppe,
siamo sempre a maledire qualcosa, qualcuno;
oggetti imprevisti accompagnano tutti,
scongiuri, improperi, un istante sereno...
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