Protocollo cittadino #38
Mi metto in pace il cuore ogni volta
che spreco parole sui fogli virtuali del tempo
è un pensare raccolto, solitario di immagini e segni.
Zingare immaginarie leggono la mia mano
disegnano futuri possibili, semplici,
la via del destino preclude immense vastità, le intravedo;
sospiro nel senso del vento che sferza il bavero
di quando sono tempesta, di quando mi adombro,
si sgretola il mio corpo mortale e libera l'anima
mi disperdo nello spazio qui intorno...
Gujil
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