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mercoledì 3 marzo 2021

Oscar Wilde a San Miniato, di Dino Campana

Oscar Wilde a San Miniato

O città fantastica piena di suoni sordi...
Mentre sulle scalee lontano io salivo davanti
A te infuocata in linee lambenti di fuoco
Nella sera gravida, tra i cipressi.
Salivo con un'amica giovane grave
Che sacrificava dai primi anni
All'amore malinconico e suicida dell'uomo:
Ridevano giù per le scale
Ragazzi accaniti briachi di beffa
Sopra un circolo attorno ad un soldo invisibile.
Il fiume mostruoso luceva torpido come un serpente a squame;
Salivamo, essa oppressa e anelante,
Io cogli occhi rivolti alla funebre febbre incendiaria
Che bruciava te, o nero alberato naviglio
Nell'ultime febbri dei tempi o città:
Odore amaro d'alloro ventava sordo dall'alto
Attorno al bianco chiostro sepolcrale:
Ma bella come te battello bruciato tra l'alto
Soffio glorioso del ricordo, gridai o città,
O sogno sublime di tendere in fiamme
I corpi alla chimera non saziata
Amarissimo brivido funebre davanti all'incendio sordo lunare.

Dino Campana

ma invecchio io, non il mio ritratto,
conosco gli anni che vanno e che stanno;
questo istante di delicatezza si incornicia
ma il tempo non dà tregua, continua...

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