In cammino
Io seguo il mio cammin, cieca, a tentone,
e so che molte e incerte son le mète.
Nè, restìo, la man voi mi porgete
che mi guidi a trovar salvazione.
E m'è d'uopo, con vana finzione,
ancor dissimular l'ansie segrete
del mio fatale andare, e l'acre sete
che la fredda ragion vostra m'impone.
Nè io men dolgo. Spirito diverso
da quel che vi consiglia io non vi voglio:
mi ammalia ciò ch'è in voi saggio e perverso
Mi piace avervi a mio avversario forte,
e per voi che sferzate aspro il mio orgoglio
di passione impallidire a morte.
Amalia Guglielminetti
versanti nuovi dove arrancare
sogni, desideri, voglie che sento
ancora sento mie sole e forti...
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