La sfinge
Il pensier più sagace invano indaga
la purezza di tua fronte scultoria,
turbato dalla bocca derisoria,
dagli occhi bui di maliarda maga.
Pur, questa tua seduzione vaga
di bell'enigma che ti rechi a gloria,
copre sol una oscurità illusoria
d'anima ambigua ch'ombra fredda allaga.
L'intima vanità mente a te stessa:
tu presumi l'assenza del pensiero
profondità di un'anima complessa.
E mentre un occhio osservator ti scruta
tu, certa di celar qualche mistero,
t'atteggi a sfinge impenetrata e muta.
Amalia Guglielminetti
vorrei penetrare i tuoi occhi;
il cuore chiuso non fa trapelare
risposte, rimangono i dubbi...
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