Mare interno
L’anima mia superba è fatta un mare
Vasto, profondo, senza suon, senz’ira;
Si stende il flutto quanto l’occhio gira,
Nè terra alcuna all’orizzonte appare.
Dall’incurvato ciel nell’onde amare
La fredda luna con terror si mira,
E mai sopr’esse l’aquilon non spira
Suscitator di fortunose gare.
Giù nel profondo, in tenebroso orrore,
Chiude gli avanzi d’un perduto mondo,
Occulta l’opre dell’iniqua sorte;
Città sommerse, inabissate prore,
Inutili tesor buttati al fondo,
Tutta una infinità di cose morte.
Arturo Graf
ciò che dentro abbiamo
è un mare,
di gesti, di parole,
che tenersi in fondo alla gola
è assurdo e ridicolo...
e ritorna il senso del vivere
RispondiEliminaoltre la memoria e il tempo....