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martedì 9 agosto 2016

Un'altra sosta, di Antonia Pozzi

Un'altra sosta
 
Appoggiami la testa sulla spalla:
ch'io ti accarezzi con un gesto lento,
come se la mia mano accompagnasse
una lunga invisibile gugliata.
Non sul tuo capo solo: su ogni fronte
che dolga di tormento e di stanchezza
scendono queste mie carezze cieche,
come foglie ingiallite d'autunno
in una pozza che riflette il cielo.
Milano, 23 aprile 1929
 
Antonia Pozzi
L'età delle parole
 
 
le soste servono a pensare,
si riflette su ogni cosa,
quando si può;
a volte fermarsi è dura...

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