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venerdì 20 ottobre 2017

Solitudine, di Michail Lermontov

Solitudine
 
Orrendo trarre solitari
di questa vita le catene.
A spartire la gioia ognuno è pronto,
ma nessuno a spartire la tristezza.
Solo qui sono come un re celeste,
costretti in cuore i miei dolori,
e vedo, docili al destino,
come visioni gli anni dileguare;
e tornano essi, con dorato,
ma con lo stesso antico sogno;
e vedo una solinga tomba
che aspetta: a che indugiare sulla terra?
Di ciò nessuno sarà afflitto:
s'allegrerà (ne sono certo)
la gente più della mia morte
che non, già, della mia nascita.
 
Michail Lermontov
 
 
solo, quante volte, nel cuore,
eppure in quei momenti libero,
da vincoli, da situazioni, da cose
risapute e amate, oppure tristi...

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