Il decalogo (+ uno) per i giovani scrittori
- Non cercate di essere originali. Essere distinti è inevitabile quando ci si preoccupa di esserlo.
- Non provate ad abbagliare il borghese. Poiché non accade. Costui si spaventa solo quando gli minacciano il portafogli.
- Non cercate di complicare il lettore, né di cercare né di reclamare il suo aiuto.
- Non scrivete pensando alla critica, agli amici o parenti, alla dolce sposa o fidanzata. E tantomeno al lettore ipotetico.
- Non sacrificate la sincerità letteraria a niente. Né alla politica né al trionfo. Scrivete sempre per quell'altro, silenzioso e implacabile, che abbiamo dentro e che non è possibile ingannare.
- Non seguite le mode, abiurate il maestro consacrato prima del terzo canto del gallo.
- Non limitatevi a leggere libri già consacrati. Proust e Joyce furono disprezzati quando apparvero, oggi sono geni..
- Non dimenticate la frase, giustamente famosa: 2 + 2 son 4; e se fossero 5?
- Non disdegnate temi con una strana narrativa, qualunque sia la sua origine. Rubatela, se è necessario…
- Mentite sempre.
- Non dimenticate quello che scrisse Hemingway: "Ha dato anche lettura dei pezzi pronti per il mio romanzo, che è il punto più basso nel quale uno scrittore può cadere".
Juan Carlos Onetti
buttare sui fogli la vita;
ora i tasti di un pc fanno
ciò che le penne fecero...
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