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lunedì 2 aprile 2018

Quando ebbi finito di respirare..., di Kjell Espmark


Quando ebbi finito di respirare
sentii come mi guardavi
e come al tuo cuore mancavano i battiti –
così bello mi trovasti d’improvviso.
E io lessi nei tuoi pensieri
che tu volevi andare subito dallo scalpellino
affinché mi ricreasse,
sorridente, appoggiato sui gomiti
lungo il coperchio del mio sarcofago.
Ma non pensarmi subito nella pietra!
Ti ha appena impedito di vedere
come vibrarono le mie palpebre.
Cercarono di vincere la pietra
che già s’era annidata in loro.
Io volevo proprio aprire gli occhi
e vederti ancora una volta.


Kjell Espmark
da "La poesia delle voci del passato"
traduzione di Enrico Tiozzo
 
 
gli ultimi istanti, già, arriveranno,
per me, per tutti, perché mai?
vivere di gioie e dolori, questo
destino incrociato alla vita...

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