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domenica 2 settembre 2018

Mia madre, di Patrick Kavanagh


Mia madre
 
Non ti penso finita nel fango
di un cimitero di Monaghan; ti vedo
che cammini tra filari di pioppi
verso la stazione, o che vai contenta

alla seconda messa una domenica d’estate –
ti incontri con me e dici:
“Non trascurare il bestiame –”
Parole terrene di creatura celestiale.

E ti penso che cammini lungo un promontorio
di verdi avene in giugno,
così pieno di pace, così ricco di vita –
e vedo che ci incontriamo ai margini di una città

un bel giorno per caso, dopo
che tutti gli affari sono conclusi e possiamo andare insieme
per negozi bancarelle mercati
liberi nelle vie orientali del pensiero.

No tu non sei finita nel fango,
questa è sera di raccolto e noi
ammucchiamo i covoni contro il chiaro di luna
e tu ci sorridi – eternamente.
               
Patrick Kavanagh
Traduzione di Nicola Gardini
 
 
 
penso spesso a mia madre, ancora,
la rivedo vecchia, stanca ma sorridente,
ho perso molte cose di lei, i rari baci,
qualche abbraccio senile, mi manca...

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