Religione è ch’io ti amo
Quando il tempo distenderà i nostri corpi
in unico sonno, la fame saziata, il cuore spezzato
come una bottiglia usata dai ladri
adorata, mentre le nostre bocche s’incontrano così tardi,
i nostri volti vicini, gli occhi chiusi
là fuori
fuori da questa finestra dove i rami si agitano
nel vento lieve, dove gli uccelli muovono rapide le ali
dentro quell’aria fiacca, amore, noi moriamo
guardiamo il sonno che arriva, infiliamo le dita
nel respiro che ci cade di dosso
vivendo, possiamo amare anche se la morte si avvicina
è il suo canto disperato che non dobbiamo ascoltare
è che ora ci stringiamo, l’uno vicino all’altra non moriamo
in unico sonno, la fame saziata, il cuore spezzato
come una bottiglia usata dai ladri
adorata, mentre le nostre bocche s’incontrano così tardi,
i nostri volti vicini, gli occhi chiusi
là fuori
fuori da questa finestra dove i rami si agitano
nel vento lieve, dove gli uccelli muovono rapide le ali
dentro quell’aria fiacca, amore, noi moriamo
guardiamo il sonno che arriva, infiliamo le dita
nel respiro che ci cade di dosso
vivendo, possiamo amare anche se la morte si avvicina
è il suo canto disperato che non dobbiamo ascoltare
è che ora ci stringiamo, l’uno vicino all’altra non moriamo
Kenneth Patchen
Traduzione di Luca Viglialoro e Marco Gatto
una coppia che resiste, che dura,
segnali di fumo in praterie e distese;
l'amore che diventa affetto, bene,
come supremo sacrificio, come religione...
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