Cerca nel blog

martedì 23 aprile 2019

Religione è ch’io ti amo, di Kenneth Patchen

Religione è ch’io ti amo
 
Quando il tempo distenderà i nostri corpi
in unico sonno, la fame saziata, il cuore spezzato
come una bottiglia usata dai ladri

adorata, mentre le nostre bocche s’incontrano così tardi,
i nostri volti vicini, gli occhi chiusi
là fuori

fuori da questa finestra dove i rami si agitano
nel vento lieve, dove gli uccelli muovono rapide le ali
dentro quell’aria fiacca, amore, noi moriamo

guardiamo il sonno che arriva, infiliamo le dita
nel respiro che ci cade di dosso

vivendo, possiamo amare anche se la morte si avvicina
è il suo canto disperato che non dobbiamo ascoltare

è che ora ci stringiamo, l’uno vicino all’altra non moriamo
 
Kenneth Patchen
Traduzione di Luca Viglialoro e Marco Gatto
 
 
una coppia che resiste, che dura,
segnali di fumo in praterie e distese;
l'amore che diventa affetto, bene,
come supremo sacrificio, come religione...

Nessun commento:

Posta un commento