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venerdì 21 febbraio 2020

La poesia, di René Guy Cadou

La poesia
 
Ti cerco sotto le radici del mio cuore
come un bambino dall’intelligenza ritardata che ha paura
di entrare in acqua e parla da suolo e agita le mani
«Dio mio, fa’ che quest’acqua non mi schiacci come il Tuo Mulino»
Io indugio risoluto presso i colchici e i salici
Lasciami guardare da sopra la tua spalla
la strada luccicante e l’erba verde
senza desiderare mai altro che questo
Ma Dio che non sentiva l’amore da quell’orecchio
«Tu scenderai fino al fondo  di te e io guarderò
il tuo andare e venire. Tu dovrai trovare
nell’acqua dei miei sguardi la nocciola caduta»
Gli occhi vaghi come una guardia di frontiera
di fantasticherie malate e sensi rovinati
immergo con dolcezza le mani nella luce
senza pensare un istante a ritrarle
perché mi piace aiutare un corpo che si avventura
e cerca là la sua forma prediletta
lo spettacolo di un’anima cieca che sussurra

lungo il muro di pietra dell’eternità.
 
René Guy Cadou
 
 
ancora versi nel mio cuore,
li legge la mente, li assapora;
frutti proibiti nascosti dai versi,
così cerchiamo riscossa, l'amore...
 
 

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