Cerca nel blog

martedì 18 febbraio 2020

Orto, ora, voce. di Erika Burkart

Orto, ora, voce
per Ernst


Non chiamata
esco dai cespugli
le cui radici affondano
nell’orto grande.

Afona,
con la voce che hai tu solo udito,
che in te è rimasta
,
ti chiamo
per mostrarti una farfalla,
e noi contempliamo
tempia a tempia
a distanza l’oscuro
messaggero nella luce.

Da un anno all’altro noi andiamo,
andiamo d’ombra in ombra
e sono gli alberi a cui tu fai visita
come fossero, essi, persone,
è la mia voce che domanda:
“Vive ancora Golden Wings, la rosa
sotto l’ambretta,
conti i convolvoli azzurri,
annaffi gli abeti, origli
il respiro delle foglie?”

Senti al di là del muro
il passo che va intorno,
è il sole nel meriggio, volteggia
alto nel cupo azzurro
il nibbio nero.
 
Erika Burkart
Traduzione di Remo Fasani

 
insieme di parole, sconnesse, insulse,
siamo a volte in difficoltà espressive;
per me conta solo un flebile suono,
la voce cristallina di un canto lontano...

Nessun commento:

Posta un commento