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lunedì 20 agosto 2018

Per Lei, di Giorgio Caproni

Per Lei
 
Per lei voglio rime chiare,usuali: in -are.
Rime magari vietate,
ma aperte: ventilate.
Rime coi suoni fini
(di mare) dei suoi orecchini.
O che abbiano, coralline,
le tinte delle sue collanine.
Rime che a distanza
(Annina era così schietta)
conservino l'eleganza
povera, ma altrettanto netta.
Rime che non siano labili,
anche se orecchiabili.
Rime non crepuscolari,
ma verdi, elementari.
 
Giorgio Caproni
da "Il seme del piangere", 1959
 
 
una poesia che posso dedicare, dare,
a Lei che mi accompagna e tace,
a Lei che subisce i miei umori;
percorsi solitari a volte si fondono a tratti...

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