Per sentieri non battuti
Per sentieri non battuti,
In mezzo a quel che cresce sul bordo degli stagni,
Voltando le spalle alla vita che si mette in mostra,
A tutte le norme fin qui pubblicamente stabilite, ai piaceri,
profitti, conformismi
Che troppo a lungo avevo offerto in pasto alla mia anima,
Chiare a me adesso le norme finora inedite, chiaro a me
che la mia anima,
Che l’anima dell’uomo per cui parlo gioisce quand’è con
i compagni,
Qui, tutto solo, lontano dallo strepito del mondo,
Innestandomi qui su lingue aromatiche che mi parlano,
Non più messo in imbarazzo (perché in quest’angolo appartato
posso rispondere come altrove non saprei osare),
Reso forte dalla vita che non si mette in mostra eppure
tutto il resto abbraccia,
Risoluto a non cantare oggi altri canti che quelli
dell’attaccamento virile,
Proiettandoli verso quella vita autentica e piena,
Lasciando dunque in testamento tipi d’amore atletico,
Nel pomeriggio di questo delizioso Nono Mese, nel mio
quarantunesimo anno,
Procedo per tutti gli uomini che sono o sono stati giovani
A raccontare il segreto delle mie notti e dei miei giorni,
A celebrare il bisogno di compagni.
Walt Whitman
Traduzione di Mario Corona
anche i sentieri dismessi, quelli perduti:
dimenticare un percorso è semplice,
basta cambiare direttrice, via;
poi si arranca, si corre, ci si lamenta...
Nessun commento:
Posta un commento