Ode
marittima
....Tutta
la vita marittima! Tutto nella vita marittima!
Si insinua nel
mio sangue questa seduzione sottile
ed io fantastico
indeterminatamente di viaggi.
Ah, le linee
delle coste lontane, appiattite dall’orizzonte!
Ah, i
promontori, le isole, gli arenili delle spiagge!
Le solitudini
marittime, come certi momenti nel Pacifico
nei quali, non
so per quale mai suggestione appresa a scuola,
si sente pesare
sui nervi il fatto che quello è il più grande degli oceani
e il mondo e il
sapore delle cose diventano un deserto dentro di noi!
L’estensione più
umana, più screziata, dell’Atlantico!
L’Indiano, il
più prestigioso di tutti gli oceani!
Il dolce e
classico Mediterraneo, privo di misteri, fatto apposta per sciabordare
contro terrazze
e guardate da statue bianche in giardini contigui!
Tutti i mari,
tutti gli stretti, tutte le baie, tutti i golfi,
vorrei
stringerli al petto, sentirli bene e morire!
E voi, cose
navali, miei vecchi balocchi di sogno,
componete fuori
di me la mia vita interiore!
Chiglie, alberi
e vele, ruote del timone, cordami,
fumaioli,
eliche, gabbie, fiamme,
cavi,
boccaporti, caldaie, collettori, valvole,
cadete dentro di
me in cumulo, in mucchio,
come il
contenuto confuso di un cassetto rovesciato per terra!
Siate voi il
tesoro della mia avarizia febbrile,
siate voi i
frutti dell’albero della mia immaginazione,
tema dei miei
canti, sangue nelle vene della mia intelligenza,
vostro sia il
laccio che mi lega all’esterno mediante l’estetica,
fornitemi
metafore, immagini, letteratura,
perchè in
verità, seriamente, letteralmente,
le mie
sensazioni sono una nave con la chiglia in aria,
la mia
immaginazione un’àncora semisommersa,
la mia ansia un
remo spezzato,
e la trama dei
miei nervi una rete che asciuga sulla spiaggia!.........
Fernando
Pessoa
mi manca il mare, il nostro,
sento nel silenzio la risacca;
passeggiate infinite dove non conta la gente,
battigia intonsa la mattina presto...