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mercoledì 6 maggio 2020

Uccello errabondo, di Arturo Graf

Uccello errabondo

Triste uccello errabondo
Il mio spirito vaga
Dall’una all’altra piaga,
Peregrino del mondo.
Le terre e i mari indaga,
Esplora il ciel profondo,
E di nulla e giocondo,
E di nulla s’appaga.
Ei vola notte e giorno,
Gettando in alto, intorno,
Il suo querulo grido.
Dall’uno all’altro polo
Vola ansioso e solo,
E mai non giunge al nido.

Arturo Graf


uccelli di passo arrivano, in Primavera,
stanno, nidificano e volano cieli inquinati;
siamo noi migranti feroci di mari tempestosi,
la vita, le cose, i mali e le gioie tra noi...


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