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mercoledì 20 maggio 2020

Il monogramma, II, di Odysseas Elytis

Il monogramma, II


Sono in lutto per gli anni venturi
Senza di noi e canto quelli ormai trascorsi
Se è vera

 
L’intesa dei corpi il dolce tintinnio delle barche
Il baluginare delle chitarre sotto le acque
I ‘credimi’ e i ‘no’
Ora nel vento ora nella musica

 
Due bestiole le nostre mani
Che cercavano di sovrapporsi furtive l’una sull’altra
Il vaso del basilico sulle soglie aperte dei cortili
E le scaglie di mare che arrivavano insieme
Sui muretti a secco, dietro le siepi
L’anemone che si posò sulla tua mano
E tremolò tre volte il lillà per tre giorni sopra le cascate

 
Se tutto ciò è vero canto
La trave di legno e il tappeto colorato
Sulla parete, la Sirena coi capelli scarmigliati
Il gatto che ci fissò nel buio

 
Un bambino con l’incenso e una croce vermiglia
Quando annotta sugli scogli inaccessibili
Sono in lutto per la veste che toccai e mi venne incontro il mondo.

Odysseas Elytis
da "Il monogramma", 1972

William Holman Hunt
"Isabella e il vaso di basilico"
un amore greco l'ho avuto anch'io, su un'isola,
nacque, eravamo giovani e belli, nel sole;
la ragazza scivolò via leggera una notte romana,
ancora ricordo il sapore, i profumi, la dolce passione...

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