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lunedì 9 luglio 2012


Grandinata

I

L’aria s’affredda, il sole si nasconde,
Radon la terra i passeri sgomenti,
Fuggon nel polverío, preda dei venti,
Le inaridite foglie vagabonde;

Fra le voci del ciel cupe e profonde
Sonano risa e passi di fuggenti,
E strilli acuti, e colpi vïolenti
D’imposte, e un lamentío lungo di fronde.

Poi tace la città trista e soletta
E dietro ogni finestra ansiosamente
S’affaccia un volto attonito che aspetta.

Casca e salta ad un tratto al piede mio
Un granellino bianco e rilucente....
Eccola, viene che la manda Iddio.

II

Strepitando vien giù candida e bella,
Batte il suol, tronca i rami, il cielo oscura,
E nelle grigie vie sonante e dura
Picchia, rimbalza, rotola, saltella;

Squassa le gronde, i tetti alti flagella,
Sbriciola sibilando la verzura,
Ricasca dai terrazzi e nelle mura
S’infrange, e vasi e vetri urta e sfracella;

E per tutto s’ammonta e tutto imbianca;
Ma lentamente l’ira sua declina
E solca l’aria diradata e stanca;

Poi di repente più maligna stride,
Poi tutto tace, e sulla gran ruina
Perfidamente il ciel limpido ride.

Edmondo De Amicis


dopo il silenzio,
quasi irreale e calmo
e odore di pioggia
mischiato a dolce frescura;
rimane nel solco
lasciato dal passo
qualche chicco isolato
che presto si scioglie...

1 commento:

  1. Veronica,

    proprio bello, colonna sonora azzeccata e sole, sole sole sole...mare!
    Cosa volere di più.
    Bello!

    Gujil

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