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giovedì 5 giugno 2014

Quiete, di Arturo Graf

Quiete

Una quiete affascinata e stracca
S’addensa e poltre nel mio cor, qual suole
Nel fondo giù di tenebrosa lacca
Un’acqua morta che non vegga il sole.
Da tutto ond’altri si rallegra o duole
Il mio pensier, la vita mia si stacca;
Un dì pasciuto di superbe fole,
Or nel mio petto anche il desio si fiacca.
Io sento svaporar tacita e cheta
L’anima mia come un licor sottile
Chiuso in un vaso di porosa creta.
Senza romor, senza dolor svapora:...
Così mi veggo, oh nova cosa e vile,
Morir giorno per giorno, ora per ora.

Arturo Graf

Eva Buda, "La quiete", olio su tela

anima come lieve velo,
vola sul mondo, sulle cose,
si attarda nei pensieri,
si accascia nei dolori...

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