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venerdì 10 maggio 2019

Ricordo di fratello Michael, di Patrick Kavanagh

Ricordo di fratello Michael
 
Non sarebbe mai stato giorno, sempre sera,
aureo tramonto, aurea aetas –
quando Shakespeare, Marlowe e Jonson scrivevano
pagina su pagina il futuro dell'Inghilterra
un tumulo d'ortiche era la scena d'Irlanda.

Non sarebbe mai stata primavera, sempre autunno
dopo un raccolto sempre perduto,
quando Drake dava nuovi mari all'Inghilterra
noi veleggiavamo sugli stagni del passato
inseguendo l'albero fantasma di Brendan.

Erano i semi nella polvere meno che polvere,
polvere cercavamo, rovina,
il germoglio sorto vi soffocava,
ucciso dall'essere nato lì –
e oggi è lo stesso.

La cultura è sempre qualcosa che fu,
qualcosa che il pedante misura,
teschio di bardo, coscia di capo,
altezza di alveo asciutto.
Saremo sempre così?

sarà sempre così?

 Patrick Kavanagh
traduzione di Nicola Gardini
 
 
ricordare qualcuno, semplice,
quando si ama fa soffrire,
i volti a volte si confondono
in un consumato velo di lacrime...

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