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giovedì 31 dicembre 2020

Quarantena (n°10?) e riflesso

Quarantena (n°10?) e riflesso
 
siamo alla fine di quest'anno duro
ricordo l'inizio, pieno di forse, di quasi,
ci stringiamo nella speranza di domani, oggi.
La gente continua nel corso delle cose
rassegnazioni mescolate a proclami, insulti
all'appello mancano i morti.
Sconsolati dal nulla si procede, a tentoni,
siamo un gregge di sparuti agnelli
siamo lupi a noi stessi e questo spaventa
un briciolo di speranza per la nostra salute.
 

Ls strana numerazione è a compensazione del  numero 10
che, a quanto pare, avevo inavvertitamente saltato;
ora tutto riquadra, più o meno ovviamente.

Un augurio per tuttti Voi che mi seguite.
 
Gujil

mercoledì 30 dicembre 2020

E' pieno inverno.., di Oscar Wilde

E' pieno inverno...

È pieno inverno, sono nudi gli alberi
tranne là dove si rifugia il gregge
stringendosi sotto il pino.
Belano le pecore nella neve fangosa
addossate al recinto. La stalla è chiusa
ma strisciando i cani tremanti escono fuori,
scendono al ruscello gelato. Per ritornare
sconsolati indietro. Avvolti in un sospiro
sembrano i rumori dei carri, le grida dei pastori.
Le cornacchie stridono in cerchi indifferenti
intorno al pagliaio gelato. O si acquattano
sui rami sgocciolanti. Si rompe il ghiaccio
tra le canne dello stagno dove sbatte le ali il tarabuso
e allungando il collo schiamazza alla luna.
Saltella sui prati una povera lepre,
piccola macchia scura impaurita
e un gabbiano sperso, come una folata improvvisa
di neve, si mette a gridare contro il cielo.

Oscar Wilde

la terra, fredda, è nascosta dal bianco,
lo strato di neve ha coperto e protegge;
siamo balia di intenti, di buoni propositi,
gocce di acqua che diventano ghiaccio...

martedì 29 dicembre 2020

Notti imbiancate, di Blaga Dimitrova

Notti bianche

Fonte ignota di luce
imbeve graniti e giardini.
La Neve ha riversato in cielo rossori,
il cielo nel fiume fremiti d’azzurro.

E spalla a spalla due giovani
vanno con passo cauto e lento –
per non disperdere questa luce
che da cuore a cuore trabocca.

Blaga Dimitrova

una faccia dell'inverno la neve,
anni fa l'aspettavo con gioia;
ora, tra strade sporche e imbrattate
la guardo svanire in rivoli d'acqua...

lunedì 28 dicembre 2020

Nevicata, di Giovanni Pascoli

Nevicata

Nevica: l’aria brulica di bianco;
la terra è bianca, neve sopra neve;
gemono gli olmi a un lungo mugghio stanco:
cade del bianco sopra un tonfo lieve.

E le ventate soffiano di schianto
E per le vie mulina la bufera:
passano bimbi: un balbettìo di pianto;
passa una madre: passa una preghiera. 

Giovanni Pascoli
da "Myricae"

arriva silenziosa di notte
la bianca signora del freddo,
animali increduli avanzano
lasciando le orme nel bianco...

domenica 27 dicembre 2020

Canzonetta del freddo, di Ignazio Drago

Canzonetta del freddo

Stasera pure il vento
si vorrebbe scaldare:
implora il suo lamento
ad ogni casolare.
“Non ho più fiato
per proseguire:
sono freddo gelato,
mi pare di morire;
svegliate il fuoco
che mi riscaldi un poco”.

La fontanella ch’è rimasta sola
a recitar la filastrocca
in mezzo alla piazzola
si sente la parola
gelare sulla bocca.

Se il fuoco è spento
e pure il vento
di freddo geme,
la fontanella teme
per quella cosa viva
ch’è la sua acqua sorgiva.

Balbetta
dalla paura stretta
con voce piana
più piana
lontana.

E poi rimane zitta e sola
con uno zipolo di ghiaccio in gola.

Ignazio Drago

silenzi innevati sulle montagne,
aspettiamo il manto bianco in pianura;
il gelo in arrivo introduce e perdura
questo senso di incerte magagne...

sabato 26 dicembre 2020

Santo Stefano 1938

Santo Stefano 1938

Stasera s’indovina al chiaro delle nevi
Che il giorno avanza con passi di gallo.
Dalla mia stanza erta
Guardo il ballo delle ombre nel solstizio.
C’è nell’aria un indizio
Di vita nuova, una speranza certa.
Forse è cuore che smania
In questa bianca squilla remota
O il vento che si stana.
Tra lo stridore delle pale il giorno
Vuoto è scacciato, un anno s’allontana
La luna tardi splenderà sul selciato.

Leonardo Sinisgalli

uguali pensieri, sentimenti, solitudini,
siamo ancora preda dei versi noi;
incentriamo i discorsi sul nulla, sul niente,
sfacciati col fato, il destino, il futuro...

venerdì 25 dicembre 2020

Poesia di Natale, di Gianni Rodari

  magia di una notte interrotta
da sogni e pensieri;
ribadisco l'essenza di oggi,
ritorno bambino a quei vetri...

giovedì 24 dicembre 2020

Quarantena #21

Quarantena #21

 un mattino piovoso questo,
da piccoli si aspettava la neve
un bianco Natale si direbbe ancora;
oggi si sperperano risparmi di tempo
ci si accinge a un momento di catarsi completa,
eppure..., qualcuno ancora non crede...,
tanti paventano brogli, magagne.
Sono incredulo e stanco,
ribatto ogni chiodo che tende a cadere,
usando come martello una scarpa...
 
Gujil

mercoledì 23 dicembre 2020

Filastrocca del Calendario dell’Avvento, di Jolanda Restano

Filastrocca del Calendario dell’Avvento

Arrivo ogn’anno atteso e tanto amato
da ogni bimbo assai desiderato,
ché porto in dono piccole sorprese
piccoli doni, ma senza pretese.
Io son diviso in tante finestrine
che piacciono ai bambini e alle bambine;
io son diviso in tante finestrelle
che piacciono ché sono molto belle
e sono numerate: sai contare?
Da 1 a 24: non sbagliare!

Io duro giusto il tempo dell’Avvento
e tengo il tempo esatto ogni momento
dei giorni che ti mancano a Natale
dell’anno il giorno invero più speciale!

E ora certo puoi indovinare,
non c’è bisogno neanche di pensare;
lo sai chi sono, sforzati un momento:
Io sono il Calendario dell’Avvento!

Jolanda Restano

manca così poco eppure è lontano,
forse il cuore pesante, probabilmente pianto;
prede di indicibili tormenti ed ansie,
siamo in attesa, anche noi aspettiamo...

martedì 22 dicembre 2020

Protocollo cittadino #35

Protocollo cittadino #35

menti in differita pensano
siamo tutti invischiati nel luogo
di vivere, ambiente disperso
e rivoli di fluidi indistinti

Gujil


lunedì 21 dicembre 2020

Dicembre, di Émile Verhaeren

Dicembre

Aprite, gente, aprite le porte,
io busso alla soglia e all’imposte;
aprite, gente, sono il Vento
che si veste di foglie morte.

Aprite, gente, sono la Pioggia,
sono la vedova grigio vestita;
la gonnella mi sbiadisce
nella nebbia color fumo.

Togliete, gente, togliete la sbarra
di ferro, gente, io sono la Neve;
il mio bianco mantello si disfa
sulle strade del vecchio inverno

Émile Verhaeren

un mese di attesa, sopratutto questo,
si aspetta una soluzione, un arrivo;
il mio presepe particolare è statico,
la mia situazione, da sempre, regge...

domenica 20 dicembre 2020

Prandi un sorriso, di Ghandi

“Prendi un sorriso”

Prendi un sorriso,
regalalo a chi non l’ha mai avuto.
Prendi un raggio di sole
fallo volare là dove regna la notte.
Scopri una sorgente
fa bagnare chi vive nel fango.
Prendi una lacrima,
posala sul volto di chi non ha pianto.
Prendi il coraggio,
mettilo nell’animo di chi non sa lottare.
Scopri la vita,
raccontala a chi non sa capirla.
Prendi la speranza,
e vivi nella sua luce.
Prendi la bontà,
e donala a chi non sa donare.
Scopri l’amore,
e fallo conoscere al mondo.

Gandhi

insieme a questo tempo piovoso,
con le nuvole grige a fare da sfondo
sta arrivando il momento, Natale,
non so quanti cuori sorridono...

sabato 19 dicembre 2020

Stare leggeri..., di Giancarlo Consonni

Stare leggeri.
Come quando
la vita ti bastona
e uno respira piano
per non fare male all’aria. 

Giancarlo Consonni 

la vita è un saliscendi si sà,
preda dei discorsi, dati di fatto;
pedine di scacchiere invisibili
briciole di sole nel cosmo...

venerdì 18 dicembre 2020

Quarantena #20, di Gujil

Quarantena #20
 
C'è ancora silenzio in strada la mattina,
mancano i gesti, i suoni e i rumori;
siamo attratti dal pensiero futuro
dispensiamo giudizi, consigli;
una fragilità indiscussa questa,
un segnale di assoluto abbandono
una rassegnazione palese che incombe.
Stranito come mai mi accingo
ad un nuovo giorno, ad un pensiero,
latente il sottofondo silente...
 
Gujil

giovedì 17 dicembre 2020

Strada deserta, di Corrado Govoni

Strada deserta

La strada è tutta erbosa
come una strada di campagna ;.
vicino, un' acqua stagna
con una barchetta corrosa.

Vi passano dei pescatori
la sera e la mattina,
qualche scalza bambina
con dei mazzi di agresti fiori.

Vi passa qualche mendicante
con la sporta e il bastone,
anche de le corone
per qualche povero sloggiante.

Ora, nessuno. Una ghironda
suona un' aria sfiatata.
A una odorosa ventata
trema de 1' erba in una gronda.

Corrado Govoni

come la mattina presto, qui, di fronte,
è deserta la strada, silente e buia;
conduce in posti che io ben conosco,
spesso la percorro, col sole e col freddo...

mercoledì 16 dicembre 2020

Ferro di cavallo, di Blaga Dimitrova

 Ferro di cavallo

Un ferro di cavallo, perduto da tempo,
superstiziosa, comincia a mancarmi.
Lo prenderei in mano come diapason
che misurò il suono esatto
di ogni sasso,
di ogni incavo sul terreno,
di ogni orma che svanisce.
Lo alzerei al mio orecchio
col fiato sospeso, per sentire
l'eterno echeggiare delle strade
perdute per sempre,
e l'eco di una voce, sincera e spenta.
Potessi ritrovarlo,
prendere il la sulla mia fronte
e il tono mio misurare.

Blaga Dimitrova, 1975

ne ho due, uno in sala,uno di fianco alla porta,
all'ingresso rivolto nel senso giusto credo;
non so se portino fortuna, proteggano, o meno,
mi piace però poterlo almeno pensare...

martedì 15 dicembre 2020

Nel divenir mi accendo, di Anonimo

 Nel divenir mi accendo

Nel divenir mi accendo
come fiamma, di freddo e gelo,
ricordo un attimo e ancor riprendo
nel proseguir cammino e anelo.

Parea vibrare il senso delle cose
insito in me il pensiero assente
a riviver tempi andati, spose
di dei sconfitti dal presente silente.

Anonimo
del XX° Secolo
poesie ritrovate

 

lunedì 14 dicembre 2020

Disdegno, di Amalia Guglielminetti

Disdegno

Allor s'udì concorde tintinnare
d'un lungo riso l'eco del vicino
bosco. Ciascuna un gelo repentino
lungo le vene si sentì guizzare.

Parea vibrante d'ironie amare,
freddo di sdegni il riso cristallino.
Ripigliaron le Amate il lor cammino,
ma un dubbio errava su le fronti chiare.

L'ombra io esplorai. Sorpresi le ridenti
disdegnose riunite a' pie d'un faggio,
intente ad intrecciar fiori e comenti.

Le udii: – Di un'aspra schiavitù si vanta
quel folle stuolo. Il nostro cuor più saggio,
ebro di libertà, ilare canta.

Amalia Guglielminetti

gesti e segni di disgusto e fastidio
spesso accompagnano il disdegno;
ci si riprende in attimi di pazzia,
siamo bizzarre distorsioni di Dio...

domenica 13 dicembre 2020

Ghiribizzo, di Arturo Graf

Ghiribizzo

Un desiderio antico
Nell’anima mi cova,
E sempre nell’intrico
De’ sogni miei rispunta e si rinnova.

Nulla in esso si trova
D’iniquo o d’impudico;
È una voglia un po’ nova,
Null’altro, un ghiribizzo: or ve lo dico.

Vorrei, quando la messe
A raccoglier s’affretta
Sugli arsi campi il mietitor sfinito,

Vorrei che mi cogliesse
In capo una saetta,
E mi lasciasse lì morto stecchito.

Arturo Graf

bello il ghiribizzo, in un disegno,
in una macchia su un foglio;
eppure il desiderio spinge, sprona,
fosse questo il senso delle cose...

sabato 12 dicembre 2020

È vertigine, amore, primavera,... di Maria Luisa Spaziani

È vertigine, amore, primavera,
sfida, pianto di gioia, verità.
Ed è subito «era».

Maria Luisa Spaziani

poi la passione scema,scompare,

rimane la gioia di condivisione;
restiamo animali di sensi e paure,
abbiamo un arbitrio assai volubile...

venerdì 11 dicembre 2020

Fine autunno, di Anonimo

 Fine autunno

Irrorate di bruma le foglie del noce
attendono silenti il loro destino
il giallo sta virando al marrone
il verde ormai è ricordo lontano
.

I miei occhi ora piangono i tanti
anche che non mi corrispondevano
ma erano segno di vita, respiri;

voleremo alti nel cielo autunnale.

Anonimo
del XX° Secolo
poesie ritrovate

giovedì 10 dicembre 2020

Erba, di Blaga Dimitrova

 Erba

Nessuna paura
che mi calpestino.
Calpestata, l'erba
diventa un sentiero.

Blaga Dimitrova

Pierre Auguste Renoir
"Sentiero nell'erba alta"
ora è secca, fredda, umida, gelata,

impossibile pensieri di cammino,
piedi nudi, come pavidi conigli,
arretrano al calore di casa...

mercoledì 9 dicembre 2020

Quarantena #19, di Gujil

Quarantena #19

impliciti discorsi affollano menti,
siamo ancora incerti sui passi da fare,
eppure corriamo a mete indistinte
trasciniamo i corpi in corse affrettate...

Gujil



martedì 8 dicembre 2020

Il sole muore a l'orizzonte, di Corrado Govoni

Il sole muore a l' orizzonte

Il sole muore a l' orizzonte
simile a una giorgina gialla ;
ne le placide impronte
dei miei vetri, s' ostina una farfalla.

La campana de le Teresiane
agucchia i suoi pizzi ;
cadono da le porcellane
dei fiori vizzi.

Le acqueforti dei tetti
s' identificano con le facciate.
Si ritirano gli uccelletti.
La sera chiuda le grate.

Le case contemplative
turano i loro orecchi ;
sbocciano de le sensitive
dentro le serre de gli specchi. 

Corrado Govoni

semplicità come cura del giorno,
simile a fiori diurni e notturni;
immagini facili piacevoli acqueforti
stampate negli occhi e nella mente...


lunedì 7 dicembre 2020

E' morta la vita, di Arturo Graf

E' morta la vita

L’ora suprema incombe,
Son mature le sorti,
La progenie dei forti
Morituri procombe.

O angeliche coorti,
Squillate pur le trombe,
Non v’odono le tombe,
Non si destano i morti.

Vedete? è un cimitero
Vasto, silenzioso,
La terra isterilita.

Simile a un drappo nero
Pende il ciel tenebroso,
Ed è morta la vita.

Arturo Graf

una poesia davvero vicina ai nostri tempi,
il rierimento alla maturazione delle sorti,
quel futuro "morituri", presagio palese;
lottiamo con tutte le forze anche per chi non ci crede...

domenica 6 dicembre 2020

Una stella di Natale..., di Anonimo

Una stella di Natale
ed è subito festa.

(Anonimo)

Un fiore rosso, vicino ai miei cari,
li guarda, gli fa compagnia nel buio costante;
una stella di Natale, gioiosa, serena,
per tutti, per loro, per noi...

sabato 5 dicembre 2020

Quarantena #18, di Gujil

Quarantena #18

ancora si muore in Dicembre
impressionante numero di defunti campeggia
titoli di giornali e tv;
siamo deliri imprigionati da macchine
il respiro, la vita, la morte, tutto...
dateci un attimo di requie...

Gujil


venerdì 4 dicembre 2020

Acquaneve, di Anonimo

Acquaneve

Non è acqua, non è neve
scende fredda da un cielo greve,
le luci delle feste ancora scintillano
occhi
spalancati di bimbi, che brillano!
Nel giorno ora sempre più corto
si ammanta di stille gelate ogni orto

è avvento, si aspetta, è attesa
ma ogni sospiro fa l'aria più pesa;
torniamo col cuore agli affetti
a cari volti, ai parenti più stretti.

Anonimo
del XX° Secolo
poesie ritrovate




giovedì 3 dicembre 2020

Dicembre, di Guido Gozzano

Dicembre

Dalla profondità dei cieli tetri
scende la bella neve sonnolenta,
tutte le case ammanta come spettri;
di su, di giù, di qua, di là, s’avventa,
scende, risale, impetuosa, lenta,
alle finestre tamburella i vetri…
Turbina densa in fiocchi di bambagia,
imbianca i tetti ed i selciati lordi,
piomba dai rami curvi, in blocchi sordi…
Nel caminetto crepita la bragia…

Guido Gozzano

la prima neve, quasi un avviso discreto,
Dicembre è il mese dell'attesa, del silenzio;
costernato dai fatti quotidiani non sento
 e aspettare è un attimo di vago ricordo...


mercoledì 2 dicembre 2020

Quarantena #17, di Gujil

Quarantena #17

mista a neve cade la prima pioggia di Dicembre,
fa freddo, quel freddo tipico dell'avvento
del Natale dietro l'angolo, a fine del mese.
Siamo ancora preda di dubbi e dispiaceri
la tristezza e le morti sono sgomernto quotidiano,
qualche lucina comincia ad increspare il buio...

Gujil


martedì 1 dicembre 2020

La settimana del pulcino, di Maestramaria

La settimana del pulcino

Lunedì chiusin, chiusino.
Martedì bucò l’ovino.
Sbucò fuori mercoledì.
Pio, pio, pio giovedì.
Venerdì fa un bel saltino.
Beccò sabato un granino.
La domenica mattina
aveva già la sua crestina.

Filastrocca
Maestramaria
filastrocche, canti, poesie per l'infanzia

vorrei cominciare sereno questo Dicembre
quindi una filastrocca mi solleva dall'ansia;
quando si è piccoli la sensazione di grave
è distante, lontana, vigilata da affetti e sorrisi...

lunedì 30 novembre 2020

Novembre, di Anonimo

Novembre

Prati fumanti e letame,
il cielo terso di Novembre:
saliva la nebbia, si posava la bruma,
sferzava un vento carico di inverno.
Ora un freddo sole dardeggia
raggi che più non scaldano,
gialle foglie del noce salutano,
resta una cincia a guardare il nitore.
Novembre non piace,
si ricordano i morti,
il mese percorre il preludio
ai geli, a possibili nevi.
Novembre mi ricorda il silenzio.

Anonimo
del XX° Secolo

poesie ritrovate

domenica 29 novembre 2020

Novembre, di Rosa Staffiere

 Novembre

Questo è il mese cupo
triste di Novembre:
la nebbia sale
dai campi arati
di zinco come le conche
che la massaia provvida
metteva sotto la gronda,
Il sole pallido e stanco
fora la grigia cortina
e, felice si posa sul rosso frondoso.
E' un tripudio vermiglio
qual rubino raro orientale
splendido e intrigante
tra il caldo oro
dei pioppi tremuli.
Così sei venuto a me
mio dolce paese dell'età più bella
e ancor hai fatto palpitar il cuore:
tu così silenzioso e deserto
nella torpida mattina
di tardo autunno
mi hai riportato, tu così nuovo
tu all'ombra di eliche bianche
sussurranti voci e lamenti
delle montagne e colline inghirlandate,
E ritorna la memoria
persa dietro a un tornante e già
torna un altro novembre
l'odore del mosto nei tini
il fumo acre che anneriva le case
e l'odor di legna accatastata
per l'inverno; l'incudine battuta dal maglio
e il cielo privo di voli.

Rosa Staffiere

Non sempre è cupo Novembre, non sempre,
le strade intrise di freddo induriscono
al gelo che incombe, al freddo;
vorrei stare in un sole accecante...


sabato 28 novembre 2020

Novembre, di Ugo Ghiron

Novembre

Sferza, fischiando, il vento
gli alberi nudi, ch’alzan verso il cielo
gli scheletrici rami
e tutto, intorno, dice
che presto arriverà la neve, il gelo.
Non più frutti negli orti,
non c’è quasi più un fiore nei giardini,
è questa la stagione
del crisantemo, il triste fior dei morti.
A mazzi, od in corone,
tra i salici ed i neri
cipressi dei solinghi cimiteri
or tutte se ne infiorano le tombe,
perchè nella lor casa ultima e mesta
abbiano pur gli estinti
un pio giorno di festa.

Ugo Ghiron

un mese di passaggio, come altri,
autunno pieno preludio al freddo;
Qualche foglia rimane, ciondola triste
poiu cade, nel terreno avvizzito, nel fango...

venerdì 27 novembre 2020

Nenia di Novembre, di Vittorio Masselli

Nenia di novembre 

Al contadino, nel novembre, piace
la terra che riposa
contemplare in pace.
Al contadino, nel novembre, piace
pensare alla semente
che nei solchi giace.
Al contadino, nel novembre, piace
pei campi lavorati
camminare in pace. 

Vittorio Masselli

da bimbi Novembre era un mese di brume
i cimiteri ammantati di nebbie ed umori,
prime avvisaglie del freddo e del gelo;
si aspettava la neve per un bianco Natale..