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venerdì 28 febbraio 2014

Una mattina in Svezia, di Lars Gustafsson

Una mattina in Svezia

Mattina,
il vento soffi
ava, sventolava e tendeva
le bandiere della zona, c’era
ghiaccio sotto le betulle bianche.

Allora passa qualcuno vestito di nero,
cammina con passo pesante,
come se dovesse andare molto lontano.
La strada vuota sale spontanea
per un pendío dove egli si avvia.

Certo che lo conoscevo, potevo raccontare
di lui
e di tutte le strade che ha percorso.
Ora il vento soffia già molto meno.
Le betulle bianche stanno assolutamente
immobili,
con un ghiaccio lucido ai piedi,
bagliore solare.

Dall’orizzonte
dove la luce del cielo è intensa come qui
arriva un piccolo tram sulle rotaie.
Si ferma un po’ qui e poi scompare,
senza che nessuno scenda.

Lars Gustafsson
Traduzione di Maria Cristina Lombardi


mattina come tante
a volte grigia
a volte esaltante
di luce e riflessi...

giovedì 27 febbraio 2014

Alta è la notte, di Vincenzo Monti

 Alta è la notte

Alta è la notte, ed in profonda calma
dorme il mondo sepolto, e in un con esso
par la procella del mio cor sopita.
Io balzo fuori delle piume, e guardo;
e traverso alle nubi, che del vento
squarcia e sospinge l’iracondo soffio,
veggo del ciel per gl’interrotti campi
qua e là deserte scintillar le stelle.
Oh vaghe stelle! e voi cadrete adunque,
e verrà tempo che da voi l’Eterno
ritiri il guardo, e tanti Soli estingua?
E tu pur anche coll’infranto carro
rovesciato cadrai, tardo Boote,
tu degli artici lumi il più gentile?
Deh, perché mai la fronte or mi discopri,
e la beata notte mi rimembri,
che al casto fianco dell’amica assiso
a’ suoi begli occhi t’insegnai col dito!
Al chiaror di tue rote ella ridenti
volgea le luci; ed io per gioia intanto
a’ suoi ginocchi mi tenea prostrato
più vago oggetto a contemplar rivolto,
che d’un tenero cor meglio i sospiri,
meglio i trasporti meritar sapea.
Oh rimembranze! oh dolci istanti! io dunque,
dunque io per sempre v’ho perduti, e vivo?
e questa è calma di pensier? son questi
gli addormentati affetti? Ahi, mi deluse
della notte il silenzio, e della muta
mesta Natura il tenebroso aspetto!
Già di nuovo a suonar l’aura comincia
de’ miei sospiri, ed in più larga vena
già mi ritorna su le ciglia il pianto. 

Vincenzo Monti


quante notti
e quante ore
a cercare il piacere 
a bruciare il dolore...

mercoledì 26 febbraio 2014

Preghiera pellerossa


Preghiera pellerossa

Grande spirito, la cui voce sento nei venti
e il cui respiro dà vita a tutto il mondo, ascoltami!
Vengo davanti a te, uno dei tuoi tanti figli.
Sono piccolo e debole, ho bisogno della tua
forza e della tua saggezza.
Lasciami camminare nelle cose belle, e fa
che i miei occhi ammirino il tramonto rosso e oro.
Fa che le mie mani rispettino tutto ciò che hai creato,
e le mie orecchie siano acute nell'udire la tua voce.
Fammi saggio, così che io riconosca le cose
che hai insegnato al mio popolo, le lezioni
che hai nascosto in ogni foglia, in ogni roccia.
Cerco forza, non per essere superiore ai miei
fratelli me per essere abile a combattere il mio
più grande nemico: me stesso! Fa che io sia
sempre pronto a venire con te, con mani pulite
e occhi dritti, così che quando la mia vita
svanirà come luce al tramonto, il mio spirito
possa venire a te senza vergogna.


oceani di voci
e sale e sole;
ebbro di vita
riperdo e riparto...

martedì 25 febbraio 2014

Saggio di commento al Petrarca, di Arturo Graf

Saggio di commento al Petrarca

"La vita fugge e non s’arresta un’ora:"
Messer Francesco, la sentenza  è vera.
Tempo fu ch’io men dolsi e che all’aurora
Troppo vicina mi parea la sera.
"La vita fugge e non s’arresta un’ora:"
Messer Francesco, è pur verace il grido;
Ma lasciatela andare alla malora
Or che del suo fuggir m’allegro e rido.

Arturo Graf


vera è la vita,
che siamo
che viviamo...

lunedì 24 febbraio 2014

I mattini sono..., di Emily Dickinson

I mattini sono più miti di com'erano -
Le noci stanno diventando marroni -
La guancia della bacca è più paffuta -
La Rosa è fuori città.
L'Acero indossa una sciarpa più gaia -
Il campo una veste scarlatta -
Per non essere fuori moda
Mi metterò un ciondolo.

Emily Dickinson


ho voglia di primavera,
voglia di risveglio...

domenica 23 febbraio 2014

Ti amerò..., di Kahlil Gibran

Ti amerò
come le praterie amano la primavera,
e vivrò in te la vita di un fiore
sotto i raggi del sole.
Canterò il tuo nome
come la valle canta l'eco delle campane;
ascolterò
il linguaggio della tua anima
come la spiaggia ascolta la storia delle onde.

Kahlil Gibran


natura di cose,
cieli blu cobalto,
rami ancora spogli...

sabato 22 febbraio 2014

Passanti, di Anonimo


Passanti

Seduti ristanno i passanti
come figure scarne a panchine
scrostate da vento e pioggia;
assenti sono i passanti
con loro stanche schiene chine
nel peso degli anni che appoggia.
Li vedo partire i passanti
che ancora albeggia appena
in un mesto corteo vanno avanti
verso il giorno, verso la pena.

Anonimo
del XX° secolo
poesie ritrovate

venerdì 21 febbraio 2014

Ho paura, di Dario Bellezza

Ho paura

Ho paura. Lo ripeto a me stesso
invano.
Questa non è poesia né testamento.
Ho paura di morire.
Di fronte a questo
che vale cercare le parole per dirlo
meglio.
La paura resta, lo stesso.

Ho paura. Paura di Morire.
Paura
di non scriverlo perché dopo,
il dopo
è più orrendo e instabile del resto.
Dover prendere atto di questo:
che si è corpo e si muore.

Dario Bellezza


timori
incentarti su nulla
conosciuti nei mai
eppure...

giovedì 20 febbraio 2014

L'antico pianto, di Amalia Guglielminetti

perduti carmi come petali,
le parole incocciano i sogni
e i sogni perdurano al mattina;
si vorrebbe, si vuole,
a volte si duole
e si soffre...


L'antico pianto

Quindi prosegua per cammini ombrosi,
a fior di labbro modulando un canto
che per me l'altra notte mi composi.
Poiché talor non piango io il mio pianto,
lo canto, e qualche mia triste canzone
fti come il sangue del mio cuore infranto.
Tempo fu che le mie forze più buone
stremai in canti a' piedi d'un Signore
che m'arse di ben vana passione.
Io piangevo così note d'amore,
come la cieca in sul quadrivio, volta
al sole, canta il suo buio dolóre
e non s'avvede che nessun l'ascolta.

Amalia Guglielminetti

mercoledì 19 febbraio 2014

Tramonto, di Arturo Graf

Tramonto

Muore il giorno; la muta aria non alita,
L’orizzonte s’annuvola e si perde;
Brune sul cielo si disegnan l’arbori,
S’addensan l’ombre sull’immenso verde.
Freddo è il mio core; intorno a me s’abbujano
Le minacce del mondo e della sorte;
Di rimembranze il mio pensier rigurgita;
Trista è l’anima mia sino alla morte.

Arturo Graf


un viale alberato verso il sole,
così lo vedo
e vedo schiere di vecchi
percorrerlo lenti,
senza voltarsi indietro...

martedì 18 febbraio 2014

Febbraio, di Boris Pasternak


Febbraio

Febbraio.
Prender l'inchiostro e piangere!
Scrivere di Febbraio a singhiozzi,
finchè il tempo piovoso scrosciante
brucia come una fosca primavera.

Prendere una carrozza. Per sei soldi
fra scampanio e stridere di ruote
recarsi là dove la pioggia torrenziale
strepita più che lacrime ed inchiostro.

Dove, come pere incenerite,
dagli alberi mille cornacchie
cadranno nelle pozze rovesciando
una secca mestizia sul fondo degli occhi.

Nereggiano di sotto gli spazi disgelati,
e il vento e solcato dai gridi,
e quanto più a caso, tanto più esattamente
si compongono i versi a singhiozzi.
 
Boris Pasternak
 
 
Viene Febbraio il mondo è a capo chino
ma nei convitti e in piazza
lascia i dolori e vesti d'Arlecchino
il Carnevale impazza...

lunedì 17 febbraio 2014

O falce di luna calante..., di Gabriele D'Annunzio

O falce di luna calante
che brilli su l'acque deserte,
o falce d'argento, qual mèsse di sogni
ondeggia al tuo mite chiarore qua giù!

Aneliti brevi di foglie,
sospiri di fiori dal bosco
esalano al mare: non canto non grido
non suono pe 'l vasto silenzïo va.

Oppresso d'amor, di piacere,
il popol de' vivi s'addorme...
O falce calante, qual mèsse di sogni
ondeggia al tuo mite chiarore qua giù!

Gabriele D'Annunzio


la luna e i sogni,
il dito, le coglie,
i colori notturni...

domenica 16 febbraio 2014

Quando ti avvicini..., Canto indiano

Quando ti avvicini a un piccolo ruscello e ti vuoi lavare,
devi prima metterti in raccoglimento e
parlare all'acqua che scorre.
Non è possibile immergere semplicemente la mano
e lavarti il volto con l'acqua fresca,
devi mostrare timore e
camminare piano fino al ruscello.
Una volta arrivato prendi un po' d'acqua
e bagnati quattro volte il volto,
poi china il capo e prega.
Ogni corso d'acqua dell'antica regione dei Chiricahua è per noi sacro.

Beshàd e - indiana Apache


semplici frasi
in pensieri immensi
aria e vastità... 

sabato 15 febbraio 2014

Vorrei che andaste..., di Kahlil Gibran

Vorrei che andaste
incontro al sole e al vento
con la pelle,
più che con il vestito,
perchè il respiro della vita
è nella luce solare
e la mano della vita
è nel vento.

Kahlil Gibran

venerdì 14 febbraio 2014

Asilo del tempo. di Anonimo



Asilo del tempo

Non so stare che qui
dove sfiorisce la vita;
tutto uguale scandito
da attimi lenti e fugaci.
Lo vedo negli occhi, nei gesti,
quel sordo dolore che porta il ricordo;
lo intendo dal cuore l'amore
dai teneri gesti, tremanti
e mi piange la gioia
nel bacio che do,
in quello che prendo.

"a mio padre"
Anonimo
del XX° secolo
poesie ritrovate

giovedì 13 febbraio 2014

Pallida Mors, di Arturo Graf

Pallida Mors

Mentre intorno ai fioriti e scintillanti
Deschi sediam entro dorata sala,
E dalle tazze traboccanti esala
Il sonoro e gentil spirto dei canti;
Mentre ferve la gioja, e accende il volto
Alle fanciulle e scalda il sen di neve,
Dietro i serici arazzi il passo greve
E il riso acuto io della morte ascolto.
E gli occhi, pieno di sgomento il core,
Ficco nel viso a un oriuol beffardo,
E il negro, maledetto indice guardo
Per l’angusto volar cerchio dell’ore.
Mi guardo a fianco, e sull’amata fronte
Veggo di tratto inaridir le rose,
E spegnersi il balen dell’amorose
Luci che al mio piacere eran sì pronte
Illividir le tempie ed il soave
Labbro farsi di gel, sciorsi le chiome,
E sulla sedia arrovesciarsi, come
Morto, il bel corpo illanguidito e grave.
E mi s’agghiaccia il cor; falso nè vero
Pi・non discerno, non rido, non piango;
Ma, con le braccia al sen, muto rimango,
Immobile, a guatar l’empio mistero.

Arturo Graf

Joseph W. Turner "La morte su di un cavallo pallido"

ora vivo più partenze
che arrivi;
dove si va
nessuno lo sa...

mercoledì 12 febbraio 2014

Lieve offerta, di Antonia pozzi

Lieve offerta

Vorrei che la mia anima ti fosse
leggera
come le estreme foglie
dei pioppi, che s’accendono di sole
in cima ai tronchi fasciati
di nebbia –
Vorrei condurti con le mie parole
per un deserto viale, segnato
d’esili ombre –
fino a una valle d’erboso silenzio,
al lago –
ove tinnisce per un fiato d’aria
il canneto
e le libellule si trastullano
con l’acqua non profonda –
Vorrei che la mia anima ti fosse
leggera,
che la mia poesia ti fosse un ponte,
sottile e saldo,
bianco –
sulle oscure voragini
della terra.

Antonia Pozzi
5 dicembre 1934


anch'io vorrei,
basta spaventi,
basta angosciose nottate,
anch'io vorrei,
anzi voglio...

martedì 11 febbraio 2014

Un dolce pomeriggio d'inverno, di Carlo Betocchi

    Un dolce pomeriggio d'inverno

    Un dolce pomeriggio d'inverno, dolce
    perché la luce non era piú che una cosa
    immutabile, non alba né tramonto,
    i miei pensieri svanirono come molte
    farfalle, nei giardini pieni di rose
    che vivono di là, fuori del mondo.
    Come povere farfalle, come quelle
    semplici di primavera che sugli orti
    volano innumerevoli gialle e bianche,
    ecco se ne andavan via leggiere e belle,
    ecco inseguivano i miei occhi assorti,
    sempre piú in alto volavano mai stanche.
    Tutte le forme diventavan farfalle
    intanto, non c'era piú una cosa ferma
    intorno a me, una tremolante luce
    d'un altro mondo invadeva quella valle
    dove io fuggivo, e con la sua voce eterna
    cantava l'angelo che a Te mi conduce.

    Carlo Betocchi


    fughe, come mai,
    lontano in orridi sensi
    le cose passate
    le altre...

lunedì 10 febbraio 2014

Obblio, di Arturo Graf

Obblio

Sì pien d’anni son io, benchè non anco
M’abbia canuto il crine o curvo il dorso,
Che a risalir della mia vita il corso
La memoria mi trema e mi vien manco.
Dentro il mio cor nè brama, nè rimorso,
Nè duol, nè sdegno; abbandonato e stanco
Giaccio, qual nave in sull’aperto fianco
Travolta, fuori d’ogni uman soccorso.
M’invade un lento obblio. Passano i giorni
E i mesi e gli anni, ed io non me n’avvedo,
Fatto cosìdi sentimento privo.
E se talora avvien che in me ritorni,
Quasi a me stesso e al mio pensier non credo,
E mi vergogno di trovarmi vivo.

Arturo Graf


Giovanni Cappelletti, Oblio
vagando nel nulla
di pensieri sparsi
ritrovo un soffio
e mi adagio al vento...

domenica 9 febbraio 2014

C'è una parola..., di Emily Dickinson

C'è una parola
Che regge una spada
Può trafiggere un uomo armato -
Scaglia le sue acuminate sillabe
Ed è muta di nuovo -
Ma dove è caduta
Gli scampati diranno
Nel patriottico giorno,
Che qualche decorato Fratello
Esalò l'ultimo respiro.

Ovunque corra l'affannato sole -
Ovunque vaghi il giorno,
Là è il suo silenzioso assalto -
La è la sua vittoria!
Osserva il tiratore più acuto!
Il colpo più centrato!
Il più sublime bersaglio del Tempo
È un'anima "dimenticata"!

Emily Dickinson


sempre, sempre,
sussurri, sospiri;
nell'immensità
dei sempre...

sabato 8 febbraio 2014

Mirella, mirellina, di Anonimo


Mirella, mirellina

Mirella, mirellina,
non ti svegli stamattina?
Nel buio giù in cantina
solo fioca lampadina.
Mirella, giù per terra,
girotondo nella serra
non c'è pace, non c'è guerra
per chi parte, per chi erra.
Mirella, mirellina,
perchè dormi stamattina?

Anonimo
del XX° secolo
poesie ritrovate


venerdì 7 febbraio 2014

Notte: sogno di sparse..., di Sandro Penna

Notte: sogno di sparse
finestre illuminate.
Sentir la chiara voce
del mare. Da un amato
libro veder parole
sparire… - Oh stelle in corsa
l’amore della vita!

 
Sandro Penna


tiepide stelle,
luci di notte
luci nel nulla;
cosmiche visioni
allettano l'uomo
da sempre...

giovedì 6 febbraio 2014

Frammento, di Anonimo

solo un mattino,
di sole,
una luce radente
investe le cose del mondo;
ristagno,
contesto,
rivedo,
un istante compresso
come una gioia.

Anonimo
del XX° secolo
frammenti ritrovati


mercoledì 5 febbraio 2014

Forse un mattino..., di Eugenio Montale

Forse un mattino andando in un'aria di vetro,
arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo:
il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro
di me, con un terrore di ubriaco.
Poi come s'uno schermo, s'accamperanno di gitto
alberi case colli per l'inganno consueto.
Ma sarà troppo tardi; ed io me n'andrò zitto
tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto.

Eugenio Montale


forse un mattino
di limpido cielo
respirando fragranze
di monti...

martedì 4 febbraio 2014

L'amore..., di Saffo

L’amore...

L’amore mi sconvolse
l’anima
come il vento dal monte
si getta sulle querce.

Saffo

Amore e Psiche, particolare

e poi un'ombra,
leggera,
vivace;
un solo pensare
un unico sole...

lunedì 3 febbraio 2014

Frammento, di Anonimo

una frase mi rimane
a mezza gola
acquaforte,
pastello,
lontano...

Anonimo
del XX° secolo,
frammenti ritrovati


Sergio Saroni, Senza titolo, acquaforte

domenica 2 febbraio 2014

In volo, di Anonimo

Eugenio Amus, Marina in tempesta e gabbiano

In volo

Sempre nei mai,
come un gabbiano stanco
veleggio sferzate di pioggia;
il mare, le nubi,
onde e folate di vento.
Si sfilaccia la corda,
la gomena si intreccia
è tempesta, bufera.

Anonimo
del XX° secolo
poesie ritrovate