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sabato 29 ottobre 2016

Taci, anima stanca di godere..., di Camillo Sbarbaro


Taci, anima stanca di godere
e di soffrire – all’uno, all’altro vai
rassegnata –
Ascolto e mi giunge una tua voce.
Non di rimpianto per la miserabile
giovinezza, non d’ira o di rivolta
e neppure di tedio.
Ammutolita
giaci col corpo in una disperata
indifferenza.
Non ci stupiremmo,
non è vero, mia anima, se adesso
il cuore s’arrestasse, se sospeso
ci fosse il fiato…
Invece camminiamo.
E gli alberi son alberi, le case
sono case, le donne
che passano son donne e tutto è quello
che è – quello che è.
La vicenda di gioia e di dolore
non ci tocca. Perduto ha la voce
la sirena del mondo e il mondo è un grande
deserto.
Nel deserto
io guardo con asciutti occhi me stesso.

Camillo Sbarbaro
 

Celeste, artista Bologna
"Anima Stanca"
 
il silenzio dopo il dolore,
la tristezza accompagna il pianto,
arriva il mese dei morti,
i giardini si riempiono di colori,
i cimiteri si affollano di gente...

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