La fata
Io son la bella Oriana e il seggio mio,
materiato in rubini e diamanti,
scintilla nell'azzurro, in contro a Dio,
tra il nimbo delli incensi fumiganti.
I miei baci son filtri e dan l'Oblio,
brillan nelli occhi miei fascini erranti,
e il mio corpo e una Coppa che il Disio,
abbevera di vini estasianti.
Facile e avventurosa e la mia strada:
invitan l'acque d'or del mio verziere,
e sulle rame i bei frutti di giada.
A me i Baron' sulla gaietta alfana,
e al tintinnio d'argentee sonagliere,
vengan le Dame in lunga carovana.
Gian Pietro Lucini
da "Il libro delle figurazioni ideali"
le fate dei nostri desideri, intime,
compaiono nei momenti bui e potenti
o quando, la passione impera nei corpi;
la mia sempre s'acquieta al suono del vento...
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