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giovedì 31 luglio 2014

Tu vivi sempre nei tuoi atti..., di Pedro Salinas

Tu vivi sempre nei tuoi atti.
Con la punta delle dita
sfiori il mondo, gli strappi
aurore, trionfi, colori,
allegrie: è la tua musica.
La vita è ciò che tu suoni.
Dai tuoi occhi solamente
emana la luce che guida
i tuoi passi. Cammini
fra ciò che vedi. Soltanto.
E se un dubbio ti fa cenno
a diecimila chilometri,
abbandoni tutto, ti lanci
su prore, su ali,
sei subito lì; con i baci,
coi denti, lo laceri:
non è più dubbio.
Tu mai puoi dubitare.
Perché tu ha capovolto
i misteri. E i tuoi enigmi,
ciò che mai potrai capire,
sono le cose più chiare:
la sabbia dove ti stendi,
il battito del tuo orologio
e il tenero corpo rosato
che nel tuo specchio ritrovi
ogni giorno al risveglio,
ed è il tuo. I prodigi
che sono già decifrati.
E mai ti sei sbagliata,
solo una volta, una notte
che t’invaghisti di un’ombra
l’unica che ti è piaciuta -.
Un’ombra pareva.
E volesti abbracciarla.
Ed ero io.

Pedro Salinas



ultimi di Luglio
in un cielo di indaco;
non fa caldo
ma scorrono pensieri...

mercoledì 30 luglio 2014

Tanti anni, di Vittorio Bodini

Tanti anni
 
Noi abitiamo in una rosa rossa.
Passavanbo treni in corsa alla periferia
- un gomito sonoro -
e tutto il resto era un fermento di cieli.
Un meriggio d'inverno, col sole su un muro bianco,
riconoscemmo la nostra amata calligrafia.
Chi avrebbe mai pensato
che voi scriviate come un'ombra d'alberi,
come i pettini freddi
con i denti coperti di capelli!
 
(S'era in pena per voi.)
Così passammo la notte.

Vittorio Bodini


gli anni sono parti
di ognuno ricordo frammenti;
eppure se ritorno,
mi rivedo com'ero
qualche volta sorrido...

martedì 29 luglio 2014

Treno amore, di Rafael Alberti

Treno amore

Un’altra patria, insonne, non la mia,
d’altro timbro e metallo, gode e illumina
il profilo in rapida penombra
bq. della tua fotografia.
Profilo incerto, annunzio illuminato
seguito da mia ombra che s’affanna
a ridurre la luce di finestra
bq. ad un quadretto nero.
Chiaroscuro vano, un vano duello
che vendicativo spezza lo spazio,
che interrompe un abbraccio fuggitivo
bq. del tuo e mio anelito.
In nessuna stazione, ombra sfuggita
di tua fissa prigione, in nessun punto
tu berrai la luce. T’incita accanto,
bq. ma quanto è lontana!

Rafael Alberti


quei treni passati,
quelli mai presi,
quelli montati;
quelli mai giunti...

lunedì 28 luglio 2014

Un attimo fugge

 

un attimo fugge
e noi siamo diversi;
come in un contesto vago
ritrovo me stesso,
il mio fare...

domenica 27 luglio 2014

Aforisma, di Cesare Pavese

Far poesie
è come far l'amore:
non si saprà mai
se la propria gioia
è condivisa.

Cesare Pavese

Cesare Pavese

così semplicemente
si torna e ritorna
solo quando si parte...

sabato 26 luglio 2014

Diluvio, di Giorgio Vigolo

Diluvio
 
Mi coglie lo scroscio dirotto
a mezzogiorno sul ponte:
dintorno la città - chiese e palazzi -
si scioglie in fumo e non si vede più.
 
Anche quell' ultima cupola spare.
 
Rimasto solo è il ponte,
tagliato dalle sponde,
sospeso in alto in alto fra le nuvole
con le sue statue d' angioli grondanti.
 
Ma mentre la città mi si cancella
nel fumante diluvio
dentro la nube uno spiraglio ride
verso uno sfondo di monti sereni:
e dietro un vetro limpido e sottile
l' ultima pioggia un praticello splende
avvicinato in quell' umida lente.
 
Fuori di porta è già tornato il sole.

da "Canto fermo"
Giorgio Vigolo


sembra non dover mai smettere,
questo piovere estivo;
freddoe aria contrastano
pochi giorni di sole,
in cuore un ricordo pesante...

venerdì 25 luglio 2014

Memoria, di David Maria Turoldo

Memoria
 
È la memoria una distesa
di campi assopiti
e i ricordi in essa
chiomati di nebbia e di sole.
 
Respira
una pianura
rotta solo
dagli eguali ciuffi di sterpi:
 
in essa
unico albero verde
la mia serenità.
 
da "Io non ho mani"
David Maria Turoldo


solo le mani,
in ancestrali gesti,
come creature libere;
disegnano l'aria
di cose vissute...

giovedì 24 luglio 2014

Fosche, di Anonimo

Fosche

Gosche le notti di pioggia,
battiti ritmici al cuore
si spegne una luce.
Roteanti visioni abbagliano
il cielo bigio e pesante;
si stagliano volti, nel nulla,
perdura quel senso sospeso.

Anonimo
del XX° secolo
poesie ritrovate

mercoledì 23 luglio 2014

I fiori vengono in dono..., di Amelia Rosselli

I fiori vengono in dono e poi si dilatano
una sorveglianza acuta li silenzia
non stancarsi mai dei doni.
 
Il mondo è un dente strappato
non chiedetemi perché
io oggi abbia tanti anni
la pioggia è sterile.
 
Puntando ai semi distrutti
eri l'unione appassita che cercavo
rubare il cuore d'un altro per poi servirsene.
 
La speranza è un danno forse definitivo
le monete risuonano crude nel marmo
della mano.
 
Convincevo il mostro ad appartarsi
nelle stanze pulite d'un albergo immaginario
v'erano nei boschi piccole vipere imbalsamate.
 
Mi truccai a prete della poesia
ma ero morta alla vita
le viscere che si perdono
in un tafferuglio
ne muori spazzato via dalla scienza.
 
Il mondo è sottile e piano:
pochi elefanti vi girano, ottusi.
 
 
 
C'è come un dolore nella stanza, ed
è superato in parte: ma vince il peso
degli oggetti, il loro significare
peso e perdita.
 
C'è come un rosso nell'albero, ma è
l'arancione della base della lampada
comprata in luoghi che non voglio ricordare
perché anch'essi pesano.
 
Come nulla posso sapere della tua fame
precise nel volere
sono le stilizzate fontane
può ben situarsi un rovescio d'un destino
di uomini separati per obliquo rumore.


da "Documento"
Amelia Rosselli


scrivere fiumi di parole
imbrattare fogli di pensieri;
ora tutto è virtuale,
la passione?...
la stessa!

martedì 22 luglio 2014

fremito residuo..., di Anonimo


fremito residuo,
piccolo gesto
in un mare si suoni;
come un bagliore,
nel buio profondo...

Anonimo
del XX° secolo
frammenti ritrovati

lunedì 21 luglio 2014

Curva minore, di Salvatore Quasimodo

Curva minore

 
Perdimi, Signore, che non oda
gli anni sommersi taciti spogliarmi,
si che cangi la pene in moto aperto:
curva minore
del vivere m'avanza.
 
E fammi vento che naviga felice,
o seme d'orzo o lebbra
che sé esprima in pieno divenire.
 
E sta facile amarti
in erba che accima alla luce,
in piaga che buca la carne.
 
Io tento una vita:
ognuno si scalza e vacilla
in ricerca.
 
Ancora mi lasci: son solo
nell'ombra che in sera si spande,
né valico s'apre al dolce
sfociare del sangue.
Salvatore Quasimodo

Fatelo voi il post
tono minore
non significa meno importante;
la curva della vita,
quella dove si passa il limite
poi si torna indietro e...

domenica 20 luglio 2014

Aforisma

Gli scrittori si forgiano nell'ingiustizia 
come si forgiano le spade.
 
Ernest Hemingway
 
 
chissà
come si forgiano
i poeti...

sabato 19 luglio 2014

Pensiero per Sabrina, di Anonimo

 
Pensiero per Sabrina

Quando un battito d'ali
e non capire,
farfalle? 
falene?
fremere ogni volta
il cuore che piange...
quasi un anno è passato
ma ancora sussulto
quando un battito d'ali...

Anonimo
del XX° secolo
poesie ritrovate


venerdì 18 luglio 2014

frementi desideri incombono..., di Anonimo


frementi desideri incombono
nel mattutino sceso,
come un giovane vecchio
assumo contegni dovuti;
nel chiaro riverbero
sogno pazzie...

Anonimo
del XX° secolo
frammenti ritrovati

giovedì 17 luglio 2014

Terra rossa, terra nera..., di Cesare Pavese

Terra rossa terra nera,
tu vieni dal mare,
dal verde riarso,
dove sono parole
antiche e fatica sanguigna
e gerani tra i sassi &endash;
non sai quanto porti
di mare parole e fatica,
tu ricca come un ricordo,
come la brulla campagna,
tu dura e dolcissima
parola, antica per sangue
raccolto negli occhi;
giovane, come un frutto
che è ricordo e stagione &endash;
il tuo fiato riposa
sotto il cielo d'agosto,
le olive del tuo sguardo
addolciscono il mare,
e tu vivi rivivi
senza stupire, certa
come la terra, buia
come la terra, frantoio
di stagioni e di sogni
che alla luna si scopre
antichissimo, come
le mani di tua madre,
la conca del braciere.
 
27 ottobre 1945
Cesare Pavese
 
 
orizzonti e linee,
facile come sognare,
come bere;
eppure distanze infinite
sono a volte colmate... 

mercoledì 16 luglio 2014

Di Luglio, di Giuseppe Ungaretti

Di Luglio

Quando su ci si butta lei,
Si fa d’un triste colore di rosa
Il bel fogliame.
Strugge forre, beve fiumi,
Macina scogli, splende,
È furia che s’ostina, è l’implacabile,
Sparge spazio, acceca mete,
È l’estate e nei secoli
Con i suoi occhi calcinanti
Va della terra spogliando lo scheletro.

1931 (da “Sentimento del tempo”, 1943)
Giuseppe Ungaretti


assolate rive,
di mari, di fiumi,
nel baluginio lontano
miraggi di caldo e luce...

martedì 15 luglio 2014

Parole non dette, di Ada Negri

Parole non dette

Parole che la bocca mai non disse,
per pietà, per orgoglio o per paura,
che i labbri spinse una demenza oscura,
che un più forte volere ivi confisse:
 
parole non di suono ma di palpito,
miste al sangue pulsante, alla saliva
di che il tacer s'abbevera, alla viva
carne che soffre, al cuor che batte a scalpito:
 
han, nel profondo ove s'accolgon bieche
(e chi dir non le volle in sé le udrà
sempre), un'allucinante fissità
di facce spente, di pupille cieche.
 
O creatura dalle chiuse labbra,
sulla parte di te che fu soppressa
il tuo silenzio è pari a una compressa
gelida su ferita che si slabbra.
 
O creatura che disio non chiama
più, che amor più non sveglia!... Un'ora sola
a te segnava Iddio per la parola
che non dicesti: ed or entro ti clama.
 
Rannìcchiati in disparte, ingoia il pianto,
avviluppati d'ombra. È tardi adesso
per la tua verità. Tu sei già presso
la soglia eterna, ove il silenzio è santo.
 
da "Esilio", 1914
Ada Negri
 
quante parole tra i denti,
nascoste nel cuore,
appena affiorate alla mente
ma mai dette,
mai pronunciate...

lunedì 14 luglio 2014

Vecchio tronco, di Arturo Graf

Vecchio tronco

Buja e fredda è la notte; la gelata
Piova flagella i vetri e il tetto innonda:
Entro l’ampio camin la rubiconda
Fiamma s’alza ronfando e si dilata.
Sopra la bragia incandescente fuma
Riarso il legno, e fuor da’ capi spreme
Un vecchio tronco di betulla; geme
Mista a denso vapor candida spuma. 
Con le pupille spalancate e muto,
La feroce io contemplo opra del foco;
Guardo la fiamma e in mente a poco a poco 
Mi torna il tempo giovenil perduto.
Ed ecco, sulla ruvida corteccia, 
Cui già morde la fiamma, a un tratto io miro
Sculti due nomi e insiem legati; in giro
Come di mirto un ramoscel s’intreccia.
E mi sobbalza violento il core,
E più da presso a riguardar mi faccio:...
Il suo nome, il mio nome, ambi in un laccio;
Tutta la storia del mio primo amore!
Nel ribollir del subitano affetto
L’iniqua fiamma a spegnere m’accingo, 
Poi tosto indietro quel pensier respingo,
E immobil resto con le braccia al petto.
Oh, vecchio tronco! il bel tempo giocondo,
La felice stagion, quando levavi
Fronzuti i rami al ciel, quand’ombreggiavi
Il suo candido viso, il capo biondo!
Brucia, povero tronco! ormai la balda
Giovinezza svanì spenta è la lampa
Della mia vita ormai! brucia, divampa,
Anco una volta il freddo cor riscalda. — 
Fiammeggia il legno, e fuor da’ capi spreme 
L’ultime stille, e di morir si duole:
Io guardo e taccio, e il volto mio due  sole
Stille di pianto van rigando insieme.
 


Arturo Graf


la fine della strada non si vede,
ma c'è, là da qualche parte;
la intravedi nei visi dei vecchi,
la senti nelle loro mani
è un riflesso nei loro occhi...

domenica 13 luglio 2014

Aforisma, di Kahlil Gibran

Il vento può infuriare e posarsi,
e il mare si gonfia e si placa,
ma il cuore della vita
è una sfera quieta e immobile.
E la stella che vi rifulge
non avrà mai tramonto.

Kahlil Gibran



che dire, artefici di noi,
come sarti o al telaio,
pungendosi a volte...

sabato 12 luglio 2014

Scampoli, di Anonimo


Scampoli

Siamo scampoli d'ansia
sparsi come ghiaia
sui selciati del vivere;
ci si ritrova a volte
su rive vergini e verdi,
eppoi a vivere ancora.

Anonimo
del XX° secolo
poesie ritrovate

venerdì 11 luglio 2014

Ho udito i vecchi,... di William Butler Yeats


Ho udito i vecchi, molto vecchi, dire:
«Tutto muta,
E a uno a uno ce ne andiamo via».
Avevano mani come artigli, e le ginocchia
Erano contorte come i vecchi pruni
Sulla riva.
Ho udito i vecchi, molto vecchi, dire:
«Tutto ciò ch'è bello scorre via
Come l'acqua».
 
W.B. Yeats 


scavato dagli anni
ma ancora vivo;
la pioggia lo scorre,
il vento lo sferza,
ma ancora vivo...

giovedì 10 luglio 2014

Gocce di fiele, di Gabriela Mistral

Gocce di fiele
Non cantare: resta sempre attaccato
sulla tua lingua un canto;
quello che doveva essere trasmesso.
 
Non baciare: resta sempre per una strana maledizione
il bacio che non viene su dal cuore.
 
Prega: pregare è dolce: però sappi
che la tua lingua avara non giunge
a dire il solo Padre Nostro che ti salvi.
 
E non chiamare come clemente la morte,
perché nel corpo di bianchezza immensa
resterà un vivo brandello che sente
la pietra che ti soffoca
ed il vorace verme che ti fora.
 
Gabriela Mistral


non...,
negazione assoluta,
fatta di rimproveri,
di proibizioni continue...

mercoledì 9 luglio 2014

Quante volte..., di Vladimir Holan

Quante volte

Quante volte già hai passeggiato, così, vicino a un orologio
o sotto una stenta acacia, cercando con gli occhi,
ma la sembianza dell’una o dell’altra s’altera facilmente…
Nei sensi la fatalità e in echi d’anima
conoscesti la paura della morte,
ecco che cos‘è aspettare… Così dopo
sono reali soltanto gli spettri… Ma la gelosia
non ha chi la difenderebbe…

Vladimir Holan



per ogni volta,
per ogni occasione;
infliggere colpi al cuore,
soggiogare l'anima
fino al respiro,
quello che libera...