Il celeste non si misura con la mente,
l’azzurro è occulto agli intelletti.
Solo di rado i serafini portano
un sacro sogno agli eletti dei mondi.
E la Venere russa mi è apparsa,
avvolta in una tunica pesante,
insensibile e pura, immensamente non lieta,
con nei tratti un placido sogno.
Non per la prima volta è scesa sulla terra,
ma per la prima volta le si stringono intorno,
non gli eroi del mito, ma altri paladini…
E strano è il lampo dei suoi occhi profondi…
Sachmatovo, 29 maggio 1901
Aleksandr Aleksandrovic Blok
così celeste,
come un sogno
nel nulla più nero,
il celeste...
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