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venerdì 27 febbraio 2015

Angoscia, di Arturo Graf

Angoscia
 
Ahimè che angoscia, ahimè che vil tortura
Egli e, vivendo, d’aspettar la morte,
Contare i giorni, maledir la sorte,
L’ore intesser di rabbia e di paura.
Ahimè che angoscia andarne alla ventura
Su questo mar tumultuoso e forte,
E veder come le piu fide scorte
Il tempo inesorabile ne fura.
Amar pur cio che piu ne offende e nuoce,
Sperar pur cio che piu sperare e insano,
Fuggire un mal ch’e piu di noi veloce;
Perder la mente e il core a brano a brano,
A inutile lamento alzar la voce,
Patir, pugnare, soggiacere invano.


Arturo Graf
 
Giuseppe Mazzoli, Angoscia in pietra 1948
 
quando prende, la mattina,
quando ti stringe, la notte,
quando piangi o ridi,
quando sorridi...

1 commento:

  1. I am extremely impressed along with your writing abilities, Thanks for this great share.

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