Provocazione
O tu che madre universal ti chiami,
Arcana, imperscrutabile Natura,
In che tutto si forma e si sfigura,
Non so, non so s’io t’abborrisca o t’ami.
Perché mai di sì fitta ombra ed oscura
Circondi l’opre che in eterno trami?
Son elle turpi, di’, son elle infami,
Che sì ne celi la sottil fattura?
Io l’arcano detesto. Il capo avvolto
Discopri omai, getta la larva, ond’usa
Sei di velar l’altera fronte, abbasso.
Di te non temo: se l’orribil volto
Avessi tu d’Aletto o di Medusa
Non mi faresti indietreggiar d’un passo.
Arcana, imperscrutabile Natura,
In che tutto si forma e si sfigura,
Non so, non so s’io t’abborrisca o t’ami.
Perché mai di sì fitta ombra ed oscura
Circondi l’opre che in eterno trami?
Son elle turpi, di’, son elle infami,
Che sì ne celi la sottil fattura?
Io l’arcano detesto. Il capo avvolto
Discopri omai, getta la larva, ond’usa
Sei di velar l’altera fronte, abbasso.
Di te non temo: se l’orribil volto
Avessi tu d’Aletto o di Medusa
Non mi faresti indietreggiar d’un passo.
Arturo Graf
quante volte non si resiste,
si replica a qualcuno, per qualcosa;
attimi di follia umana,
istanti in cui si perde ragione...
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