La gaia donna che, del mio paese,
vidi fra l’altre donne ch’eran molte,
con velo in capo e colle treccie avvolte,
acconcia adornamente a la lucchese,
vidi fra l’altre donne ch’eran molte,
con velo in capo e colle treccie avvolte,
acconcia adornamente a la lucchese,
mirando in lei, subito il cor mi prese
colle bellezze c’ha nel viso accolte,
e tutte noie m’ha levate e tolte
e le virtù doblate e forte accese.
E ciò m’è divenuto, per che sembra
colle bellezze c’ha nel viso accolte,
e tutte noie m’ha levate e tolte
e le virtù doblate e forte accese.
E ciò m’è divenuto, per che sembra
alquanto quella ch’era romagnola,
di cui a ciascuna ora mi rimembra
de la dolce figura, collo e gola,
de la grandezza e di certe altre membra
e de la sua angelica parola.
di cui a ciascuna ora mi rimembra
de la dolce figura, collo e gola,
de la grandezza e di certe altre membra
e de la sua angelica parola.
Pieraccio Tebaldi
Pino Daeni "Donna di paese" |
donne, visioni, amplessi,
anche dolore, gioia, tristezza;
la mia, con me nel duro percorso,
io con la mente vedo, possiedo, voglio...
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