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venerdì 20 gennaio 2017

LXXXV, di Rabindranath Tagore

LXXXV

Chi sei tu, lettore, che leggerai le mie poesie
tra cento anni?
Non posso mandarti un solo fiore di questa ricca primavera,
né darti un solo raggio d'oro delle nuvole
che mi sovrastano.
Apri le tue porte, guardati intorno.
Nel tuo giardino in fiore cogli i fragranti ricordi
dei fiori sbocciati cento anni fa.
Nella gioia del tuo cuore che tu possa sentire
la vivente gioia che cantò, in un mattino di primavera,
mandando la sua voce lieta, attraverso cento anni.


Rabindranath Tagore
Lo splendore del canto
traduzione di Brunilde Neroni
 
 
davvero, chi leggerà?
qualcuno ha letto in passato,
qualcuno sta leggendo nel presente;
io scrivo, non solo per me...

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